Regia di George Clooney vedi scheda film
Ma sono proprio tutti brutti, sporchi e cattivi questi politici? George ci dipinge un quadretto di disarmante cinismo, risaputo quanto si vuole ma ancor più raggelante nella sua scontata convenzionalità.
L'occasione è la campagna elettorale per le primarie tra democratici e repubblicani.
Gli staff dei due contendenti se le suonano in tutte le salse. Non si salverà nessuno. Si gioca per vincere non per partecipare. Qualsiasi scampolo d'ideale viene macinato strada facendo e probabilmente, questo il messaggio ravvisato, era un illusione/feticcio anche prima del via.
Grandissimo Ryan Gosling, la nuova icona hollywoodiana che coi suoi ammiccamenti accennati mette sull'attenti, nell'uno contro uno, anche il miglior Clooney dal consueto gigioneggio.
Marisa Tomei nelle vesti di giornalista a caccia di scoop pervade lo schermo di fastidiosa efficacia ancorché sottoutilizzata. La Rachel Wood tresca ed avviluppa con garbo.
I due capo staff avversari, Giamatti e Seymour, giganteggiano ed ogni qualvolta appaiono in scena calamitano attenzione generando adrenalina.
La politica rimane coprotagonista di fondo, con la sua inutilità di base, l’ipocrisia delle balle menate a memoria, le buffonesche baracconate che fingono il bene del Paese ma servono solo al bene dei singoli (e manco tanti, singoli).
Insomma, a noi italiani non è che ci vengano a raccontare tutte ‘ste novità, ma la confezione, lo stile, la partecipazione, il thriller inside, sono tutti ingredienti che il nostro cinemello può giusto sognare, quindi ben (ri)vengano anche queste storie…
Si. Sono proprio tutti brutti, sporchi, cattivi e pure senz'anima.
Non vi fidate dei lustrini. Certo George lascia uno spiraglio oltre i titoli di coda. Talmente colossale il compito che demanda allo spettatore il ribaltamento delle sentenze. Ce la farà l’inossidabile Gosling a lavarsi la coscienza (ammesso che ne abbia una…) ?
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