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Knockout - Resa dei conti

Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film

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La recensione su Knockout - Resa dei conti

di FilmTv Rivista
6 stelle

Mallory Kane può sparare come un cecchino, saltare da un tetto come un gatto e soffocare un uomo con un - notevole - stacco di coscia. La regola della spia è assimilabile a quella del sicario: tanti “contatti” e niente legami, dai più credito alla pistola sotto il tuo cuscino che alle parole dell’uomo dentro il tuo letto. Da Barcellona con furore a Dublino con amore (su commissione): dopo un colpo grosso Mal accetta un lavoretto da fidanzatina/spalla charmante. Sarà che la spalla cui deve appoggiarsi appartiene a Michael Fassbender? Si rivela una trappola per topi ordita dai “piani alti”, ma la ragazza non è un criceto che gira sulla ruota: la capovolge con una fuga rocambolesca che è un tour ritmato delle attrazioni locali. Adesso è sola con le sue cartucce da sparare e un destro potenzialmente letale. Ovviamente, non le serve altro. E altro non serve neppure a Soderbergh, che lima i fronzoli di una storia/pretesto dove c’è spazio per decine di uomini, ma il tempo a loro disposizione è contato. Perché Mallory riempie lo schermo con il corpo scolpito e la sensualità mediterranea di Gina Carano: una campionessa di arti marziali non ha bisogno di effetti speciali, come un action movie non ha bisogno d’attori. Bastano i personaggi: la Carano ha un bagaglio professionale così in tema (picchiare è il suo mestiere) e così fuori traccia (le fanno da punching ball interpreti consumati) da rappresentare una sfida al diktat spettacolare del Genere. Nulla di ciò qui visibile è praticamente infattibile: Mal corre, salta e spara con l’acceleratore, ma la sua fuga in auto è ben sotto i limiti di velocità cui il cinema ci ha abituati. E benché quando apre bocca Gina sia una dilettante sottotono (nonostante la voce modificata al computer), costruiscile una gabbia (o una suite d’albergo) e ci farà le capriole finché cadranno le pareti. Mutazione del canone con innesti di montaggio alternato sofisticato, illuminazione virata ora al giallo ora al blu, Knockout. Resa dei conti respira dai polmoni allenati della protagonista. Soggetto/oggetto di uno script concitato e controllato, trova il suo equilibrio tra la calma e la tempesta in un corridoio d’albergo percorso a passi felpati su tacchi alti, o nel flashback di un appartamento spagnolo su partitura soffusa di David Holmes.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 8 del 2012

Autore: Chiara Bruno

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