Regia di Todd Solondz vedi scheda film
Dark horse rappresenta l'idea di commedia secondo Todd Solondz, sceneggiatore e regista che adora indugiare su personaggi complessati, falliti, nevrotici e spesso semplicemente freak. In ogni caso si tratta di emarginati dalla società: Abe e Miranda, per motivi molto differenti, lo sono - ma l'unione forzata delle loro solitudini non fa che amplificare quel senso di stretta alla gola che da troppo tempo pervade entrambi. Ecco così che la vita, sembra volerci dire Solondz, prima o poi mette tutto a posto: e se nell'ordine 'naturale' delle cose sono previsti l'ingiustizia, l'umiliazione per qualcuno e l'esaltazione per altri, l'inganno e la menzogna, bè, non è neppure possibile imputare colpe particolari a nessuno. E' il destino che ci riserva questa disparità di trattamento, è 'perchè siamo fatti così'. Da sempre, fin dal primissimo Fear, anxiety & depression (1989), il regista porta avanti un cinema dell'accettazione, della tolleranza, dell'uguaglianza sociale e umana, ma lo fa intelligentemente per antitesi e sottraendo, anzichè in maniera esplicita e lineare; quanto più i suoi personaggi sono spiacevoli e condannati a soffrire, tanto più forte sarà il richiamo alla tolleranza che vive nel cuore del film. Qui, per esempio, è fin troppo semplice simpatizzare per Abe, che è però la perfetta rappresentazione del più spregevole 'bamboccione': immaturo e arrogante, mai davvero cresciuto, incapace di scegliere la propria vi(t)a; eppure Solondz ce lo racconta quasi con affetto, facendoci capire quanto - oltre l'apparenza superficiale delle cose - Abe sia sostanzialmente vittima. Del caso e della società, ma in primo luogo della famiglia, altro argomento principe del cinema del regista. Il 'dark horse' (outsider) che i genitori vedono in Abe è solo una consolazione, una proiezione dettata dall'amarezza del fallimento perpetuo cui il figlio li ha abituati: e questa, per tornare a capo, è l'idea di commedia secondo Todd Solondz. Che riesce a girare questa pellicola a soli due anni di distanza da Perdona e dimentica, potendo inoltre contare su un cast di tutto rispetto: al fianco del protagonista Jordan Gelber troviamo Mia Farrow, Christopher Walken e Selma Blair. Il gusto dolceamaro sotteso nell'opera è ben sospinto dalla costante presenza delle musiche, elemento determinante per Solondz. 6,5/10.
Abe, 35enne grassoccio e presuntuoso, vive con i genitori e lavora per il dispotico padre. A un matrimonio conosce Miranda, bella e sfuggente, e comincia a frequentarla. Nonostante la poca convinzione di lei, i due progettano il matrimonio; ma un drammatico incidente cambia lo scenario in maniera drastica.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta