Regia di Aleksandr Sokurov vedi scheda film
Sebbene il "Faust" di Sokurov (inserito come nota conclusiva della tetralogia che comprende anche "Moloch", "Toro" ed "Il sole") sia visivamente affascinante (grazie anche alla fotografia diafana e crepuscolare) tuttavia il film sembra vivere di troppa autorefenzialità, passando spesso da momenti aulici a banalizzazioni che sembrano giocare più sul gusto della sorpresa scenica che su una reale voglia di seguire un filone narrativo chiaro. Ne risulta cosi' un film controverso, forse in parte sopravvalutato (vincitore nel 2011 del Leone d'Oro a Venezia) ma che comunque fornisce una interpretazione del personaggio di Faust con una sua originale bellezza, vuoi per l'estrema vivacità nel continuo movimento dei protagonisti, vuoi per una affabulazione straniante nel suo continuo dialogare. Ottima l'interpretazione di Anton Adasinksky nella parte del diavolo con le fattezze di un subdolo usuraio.
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