Regia di Aleksandr Sokurov vedi scheda film
Ho l'impressione che l'apparentamento dichiarato da Sokurov nei titoli di coda, che riunirebbe Faust in una tetralogia con Moloch, Toro e Il sole, tenda soprattutto a nobilitare un film non del tutto riuscito. Lo dico senza (purtroppo) conoscere l'opera di Goethe, che è la più famosa riguardo alla storia - vera, a quanto pare - di tale Faust, leguleio, medico, scienziato ed aspirante mago. Ne scrissero già Marlowe e Lessing, prima del grande poeta di Weimar, ognuno aggiungendo, togliendo o comunque variando qualcosa nella storia del personaggio. Liberissimo quindi anche il regista russo di fare proprio il signor Faust (rinominandolo Enrico), probabilmente secondo un'ottica più laica - se non atea - che in passato. Potrebbe essere soltanto una mia impressione, anche perché il meglio del film mi sembra risiedere in qualche particolare che rimanda a certa letteratura tedesca sia contemporanea (E.T.A. Hoffmann) che successiva (F. Kafka) a Goethe. Però ammetto che un Faust che trova la forza di liberarsi in maniera spiccia del suo Mefistofele mi ha sorpreso parecchio.
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