Regia di Ulrich Seidl vedi scheda film
Teresa è una cinquantenne austriaca che parte per una vacanza in Kenya. Le sue amiche le hanno promesso avventure amorose indimenticabili, ed in effetti appena arrivata si trova travolta da offerte di natura varia da parte dei locali. Terese inizialmente cerca una avventura romantica e rimane delusa, ma poco a poco entrerà appieno nel tipico turismo sessuale.
Il film di Ulrich Seidl lavora su complessi meccanismi che allo stesso consentono e negano la possibilità di identificazione, dando vita ad una storia perturbante La storia di una donna che cerca l’amore, o meglio dire l’attenzione, si trasforma via via in un meccanismo di sfruttamento dove vittima e carnefice di questo meccanismo scambiano continuamento il loro posto. Al tempo stesso il film, girato in stile documentaristico e con molti non-attori, compie un atto di denuncia verso lo sfruttamento occidentale operato in quei paesi più poveri. Ancora più potente è l’atto d’accusa verso le singole umanità, capaci di mettere presto da parte ideali e valori per lasciar spazio al potere del danaro. Tutto appare possibile sotto quest’ottica, soprattutto quando si decide di abbandonare definitivamente ogni traccia di idealismo. La regia sceglie di inquadrare la scena molto spesso frontalmente, ricreando l’idea di un impianto teatrale dove lo spettatore assiste ad uno spettacolo messo in scena appositamente per lui, in perfetto clima voyeuristico
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