Regia di Ulrich Seidl vedi scheda film
Teresa è una donna austriaca di mezza età che si reca in Kenya per una vacanza. Qui, grazie ai consigli di un’amica che ha già esperienza sul campo, decide di concedersi qualche avventura con i ragazzi di colore che le girano intorno cercando di sedurla.
In questo film, che fa parte della sua famosa trilogia, Ulrich Seidl decide di esplorare i meandri del turismo sessuale, anche se dal fronte - meno scontato - di quello femminile. La protagonista è sì cerca di emozioni e di sesso, forse il riscatto da una vita che appare, dalle prime battute della pellicola, piuttosto banale, ma come tutte le donne, cerca anche seduzione e sentimento, qualcuno che la sappia “guardare nell’anima”, e dunque qualche briciola d’amore. Proprio da qui nasce il malinteso, perché i Kenioti che incontra posso offrirle tutto tranne che questo, o meglio, fingono in maniera plateale per portarla a letto e, dopodiché, cercano immediatamente di scoccarle soldi, ovvero la prevedibile marchetta per il servizio, oltretutto con pretesti del tutto inventati che non fanno altro che umiliare di più la donna. Teresa, dunque, può ottenere quello che vuole solo pagandolo in monete sonanti, in un cinico baratto tra amore e denaro, dove non si capisce bene chi sia lo sfruttatore e chi lo sfruttato. Ulrich dipinge così un altro tassello di una società malata, in cui ognuno è prigioniero dei propri bisogni e desideri.
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