Trama
Nel 1998, Wally Winthrop (Abbie Cornish), trasferitasi a New York, ha rinunciato al proprio lavoro per sposare uno psichiatra di successo. Poiché il matrimonio si è rivelato infelice, la donna continua a sognare attraverso la storia della divorziata americana Wallis Simpson, per il cui amore nel 1936 re Edoardo VIII (James D'Arcy) rinunciò al trono d’Inghilterra in favore del fratello Bertie (James Fox). Ed è proprio grazie a un’asta di cimeli appartenuti ai due che Wally si imbatterà in Evgeni (Oscar Isaac), una guardia di origine russa, capace di farle battere nuovamente il cuore e mostrarle la vera natura dei sentimenti.
Approfondimento
UNA RINUNCIA D'AMORE
L'idea di realizzare un film sulle figure del Duca e della Duchessa di Windsor ha perseguitato Madonna per molto tempo. Non essendo interessata a un biopic tradizionale, nell'approcciare la stesura della sceneggiatura ha cercato così di cogliere l'essenza della loro relazione e di trasformarla in una delle più grandi storie d'amore del XX secolo, impegnandosi in lunghe ed estenuanti ricerche che restituissero un punto di vista inedito su Wallis Simpson e sui sacrifici a cui è stata chiamata per salvaguardare il suo difficile e tormentato legame. Quella di Wallis Simpson resta una figura controversa ma che nasconde dietro di sé grandi interrogativi: in un'epoca in cui gli uomini avrebbero dato tutto per salire al trono e ottenere il potere illimitato, cosa ha spinto Edoardo a rinunciarvi? Se la sua rinuncia è stata dettata dall'amore, che cosa aveva di speciale Wallis per indurlo a una tal scelta?
LA STORIA DI WALLIS
Capire da dove Wallis provenga e quali siano le sue origini è importante per delineare il suo quadro psicologico: Wallis ha infatti sempre avuto la sensazione di stare dalla parte sbagliata e per questo motivo ha sognato sin da subito per sé una vita migliore. Bessie Wallis Warfield nacque in Pennsylvania nel 1896. Suo padre morì poco dopo la sua nascita e lei e sua madre furono costrette a vivere dell'elemosina dei parenti. Lo zio, un ricco scapolo, provvedette poi alla sua formazione scolastica, mandandola a studiare in una prestigiosa scuola per sole bambine nel Maryland, dove Wallis strinse amicizia con le figlie di alcune delle famiglie più ricche d'America. Allieva brillante e di successo, sin da subito Wallis capì quanto importanti fossero le apparenze, presentandosi sempre ben vestita e attenta alle buone maniere.
Già a 20 anni, Wallis aveva incontrato e sposato il suo primo marito, un pilota della marina statunitense, con cui visse in un costante andirivieni - anche a causa della di lui dipendenza dall'alcol - tra Stati Uniti e Cina, fino al divorzio arrivato nel 1927. Ancor prima che il divorzio fosse ufficializzato, Wallis aveva però intrapreso una nuova relazione con Ernest Simpson, un dirigente di una ditta di spedizioni ed ex ufficiale che, per stare con lei, non esitò a lasciar la prima moglie. Dopo essersi sposati nel 1928, Wallis e Ernest si trasferirono a Londra, iniziando ad avere un'intensa e frenetica vita sociale.
La prima volta che Wallis incontrò Edoardo, principe di Galles, fu nel gennaio del 1931 durante una battuta di caccia. Edoardo era già conosciuto per essere un dongiovanni ma di Wallis lo affascinò subito lo spirito indipendente, così tipicamente americano e così poco britannico, e nel giro di tre anni, dopo essersi rivisti in varie occasioni sociali, erano già amanti. Wallis, però, era in soggezione di fronte a Edoardo e, travolta dal glamour che lo circondava, non credeva che il loro fosse un legame che sarebbe entrato nella storia. Tuttavia proprio il suo senso dell'umorismo, la sua irriverenza e una certa dose di ingenuità colsero lui di sorpresa, facendogli rendere conto che la liason era divenuta più importante di quelle avute in passato con altre donne sposate.
Quando Edoardo decise di presentare Wallis alla sua famiglia, lo scandalo fu subito dietro l'angolo. Una donna divorziata era malvista a corte e re Giorgio V, indignato, si preoccupava che Wallis potesse distogliere il figlio dai suoi futuri doveri regali. Nel gennaio del 1936, re Giorgio V morì ed Edoardo salì di diritto al trono, con il nome di Edoardo VII: il suo rapporto con Wallis però era ormai un problema enorme sotto gli occhi di tutti. A quel tempo (e fino al 2002) la Chiesa d'Inghilterra non permetteva il matrimonio con persone divorziate i cui ex coniugi erano ancora in vita. In più, Wallis risultava ancora sposata con Simpson, anche se la richiesta di divorzio si ritrovava già depositata. Era dunque impensabile che Edoardo VII, re ma anche capo della Chiesa d'Inghilterra, potesse sposarsi con una donna divorziata. Chiesa a parte, neanche la famiglia reale era propensa ad accettare Wallis per via del suo background e ad aggravare la situazione arrivarono anche le minacce di dimissioni del primo ministro Stanley Baldwin, aprendo così la via a una crisi istituzionale senza precedenti. Quando all'inizio di dicembre del 1936 la stampa inglese cominciò a gridare allo scandalo, Wallis si vide descritta come un'arrampicatrice sociale interessata solo al patrimonio di Edoardo e decise di mettersi da parte, fuggendo in Francia e preparandosi a dire addio al suo amato. Edoardo, però, aveva le idee ben chiare e, pur di non rinunciare al suo amore, stupì la nazione annunciando alla fine di dicembre la decisione di abdicare a favore del fratello Bertie (la cui storia è ben descritta ne Il discorso del Re).
Wallis ed Edoardo si sposarono nel 1937, trascorrendo gran parte della loro vita coniugale in Francia, vivendo quasi in esilio. Dopo la morte di Edoardo per cancro nel 1972, Wallis visse la sua vita come una reclusa anche a causa della sua fragilità d'animo e di una demenza senile sempre più incombente. Dopo il 1980, perse anche l'uso della parola e, costretta a letto, rifiutava tutte le visite ad eccezione di quelle del suo medico e degli infermieri, morendo in estrema solitudine il 24 aprile 1986 presso la sua casa nel Bois de Boulogne, a Parigi.
Secondo la visione di Madonna, Wallis voleva essere molto più coinvolta nella vita di tutti i giorni di Edoardo, interessata a tutto ciò che lo riguardava, ed era molto frustrata dalla realtà - ben diversa da ciò che aveva immaginato -, nonostante lei offrisse al giovane duca tutto ciò che non aveva mai avuto dalla vita, come ad esempio l'amore disinteressato.
Dal suo punto di vista, Wallis ha sofferto più di chiunque altro. Edoardo aveva rinunciato al trono ma Wallis aveva detto addio alla sua privacy, alla sua reputazione e alla sua libertà. Dipinta come una donna fredda, calcolatrice e libertina, Wallis in realtà sognava semplicemente di vivere al fianco di Edoardo e dare adito ai suoi sentimenti di profondo amore, non immaginando mai di ritrovarsi a vivere in esilio volontario e lontana dai suoi amici, senza neanche ottenere il titolo di "Sua Altezza Reale", negatole da Bertie, re Giorgio VI.
LETTERE D'AMORE DA SOTHEBY
Affascinata da questa donna e da questa potente storia d'amore, Madonna ha trascorso due anni a scrivere la sceneggiatura, divorando ogni libro che raccontasse la storia di Wallis, guardando documentari e trasmissioni a lei dedicate e incontrando diverse persone che avevano avuto la possibilità di conoscerla direttamente. Durante le ricerche, sono diventate particolarmente importanti le lettere che Wallis e Edoardo si scrivevano in continuazione, anche quando si trovavano sotto lo stesso tetto. Dalle lettere, poi, viene anche il titolo originale del film: W.E., come le firme che queste riportavano in calce, avendo l'abitudine di siglare ogni scritto con le sole iniziali. Piuttosto che dai libri, era poi possibile individuare nel carteggio alcuni elementi che gli scritti ufficiali non presentano, come ad esempio il modo informale con cui erano soliti rivolgersi l'uno con l'altra o i soprannomi che si erano dati in privato.
Inoltre, Madonna ha trascorso lunghi periodi di tempo alla ricerca degli oggetti appartenuti a Edoardo e Wallis, prendendo anche parte all'asta di Sotheby del 1998, a cui parteciparono oltre 1000 compratori provenienti da oltre 50 stati diversi e con una raccolta finale di oltre 23 milioni di dollari (ben al di sopra delle aspettative della celebre casa d'aste, che aveva stimato i proventi per 7 milioni). L'esperienza è poi divenuta anche un espediente narrativo chiave per il film e per la stesura del personaggio di Wally Winthrop, che attraverso ogni oggetto recuperato o visto all'asta rivede o rivive le passioni di Wallis, andando avanti e indietro nel tempo. Il viaggio di Wally inizia in un momento infelice della sua vita, intrappolata in un rapporto senza amore che le fa rimpiangere il grande sogno dell'amore romantico. Wally ha una vita non perfetta e nel momento meno opportuno incontra l'uomo dei sogni e trova la forza di lottare contro i proprio demoni proprio ispirandosi a Wallis e alla sua vicenda, rendendosi conto che non esiste l'idea di amore perfetto e che ogni legame comporta un qualche tipo di compromesso.
ATTENZIONE AI DETTAGLI
Per realizzare W.E., Madonna si è avvalsa della collaborazione del fotografo Hagen Bogdanski - che ha al suo attivo titoli come Le vite degli altri e The Young Victoria - conferendo all'intera opera, che fa scorrere parallelamente le vicende di due differenti periodi ricorrendo a flashback, atmosfere che ricordano le opere degli anni Sessanta di cineasti come Godard o Resnais. Per sottolineare i cambiamenti di periodo o di tono, Madonna ha anche voluto usare diversi tipi di pellicola: girando principalmente in 35 mm, ha inserito frammenti di 16mm per raccontare qualcosa di intimo, immagini in Super8 nei flashback per invocare sentimenti di nostalgia e vecchi filmati di repertorio per conferire al film uno strato di realtà e autenticità. Con gli scenografi impegnati a realizzare oltre 100 set differenti che rappresentassero l'Art Decò degli anni Trenta, un gran lavoro è stato quello portato a termine dalla costumista Arianne Philipps (A Single Man, Quando l'amore brucia l'anima) che, ricorrendo agli abiti di celebri stilisti come Vionnet, Dior, Givenchy e Schiaparelli, e ai gioielli di Cartier e Van Cleef & Arpels - incluso il famoso bracciale con le nove croci latine in oro, platino e pietre preziose che Edoardo regalò a Wallis e che durante le riprese provocò grande panico quando finì tra le onde del mare davanti a Cannes -, ha ricreato nel minimo dettaglio gli abiti indossati dalla vera Wallis, dopo aver effettuato ricerche nei musei della moda di Parigi e Londra.
Note
La regista, archiviata l’energia grezza che animava l’imperfetto esordio Sacro e profano, non si (ci) risparmia nulla: patinatissima e imbellettata, la messa in scena abbonda in inutili vezzi autoriali, macchina a mano per restituire la confusione interiore, abuso di ralenti, licenze poetiche in odore coppoliano (di Sofia) come la danza sfrenata di Wallis, negli anni 30, su un pezzo dei Sex Pistols. Sulla metà moderna dell’opera, che ingabbia Abbie Cornish in un ruolo inebetito, prevale la metà d’epoca, servita da due buoni interpreti, ma l’intensa prova della Riseborough finisce sprecata nel vuoto pneumatico ed estetizzato di un film che è, più che altro, il capriccio modaiolo di una diva annoiata.
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