Regia di Enzo G. Castellari vedi scheda film
Miami killer è uno dei sei episodi che compongono la prima serie (l'anno successivo ce ne sarà una seconda) dedicata al detective Extralarge, ideale proseguimento del Big man che girò Steno, sempre con Bud Spencer protagonista, pochi anni prima. Qui il regista e sceneggiatore (da un soggetto di Lorenzo De Luca, all'esordio: scriverà qualche cinepanettone e altri infimi prodottini tv) è invece Enzo Castellari, esperto dell'azione di serie B nei venti anni precedenti e finito a lavorare in televisione (sempre meglio che non lavorare, certo, e oltrettutto qui la produzione è quella di Rai2) per riemergere quindi nel 2009, quando Tarantino gli dedicherà il suo Bastardi senza gloria. Castellari non è un grande regista e la confezione approssimativa che il piccolo schermo richiede, sicuramente non lo aiuta a fare del suo meglio; Bud Spencer alza le mani di quando in quando e il suo aiutante Philip Michael Thomas (già in Miami vice: non è un caso quindi che questa serie si svolga ancora a Miami) offre gli spunti per le gag comiche e sentimentali. Qui a dire il vero c'è meno ironia che negli altri episodi, dato l'argomento decisamente forte, cioè la pedofilia; gli standard del lavoro sono comunque abbastanza bassi (dialoghi penosi, personaggi stereotipati) da rendere inverosimile anche la morale di denuncia sottesa alla trama. La serie di Extralarge vinse quell'anno il Telegatto e venne replicata la stagione seguente, con un altro regista (Alessandro Capone); nel cast tecnico vanno senz'altro citati il figlio del protagonista (Giuseppe Pedersoli) in fase di produzione e tale Enrico Riccardi, autore di una delle colonne sonore più inconsapevolmente trash della storia della tv. 1,5/10.
Un serial killer rapisce e uccide bambini. Il detective 'extralarge' Costello indaga: scopre che tutte le vittime soffrivano di qualche malattia e riesce così a dedurre quale sarà la prossima.
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