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Ruggine

Regia di Daniele Gaglianone vedi scheda film

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La recensione su Ruggine

di mck
6 stelle

* * * ¼

 

" Eravamo bellissimi... " ...(*)

 

Penso che la figura di Gaglianone nel nuovo cinema italiano sia assimilabile soltanto ad un altro nome, lo stesso : Daniele, ma Vicari ( e magari un Gianni, Zanasi ). Come ''tipo'' di cinema, poi è ovvio che ci sono altri registi altrettanto o più o meno potenti : M.Frammartino, G.Diritti, P.Marcello, E.Winspeare...

 

" Il buio fuori ", dice Sandro adulto ripetendo una frase di cruccio del figlioletto.

 

Portatemelo qui. Il bambino.

[…]

Cosa volete da lui? chiese Holme.

Niente. Niente più di quello che volete voi.

[…]

Come si chiama? chiese l’uomo.

Non lo so.

Non ha un nome.

No. Non credo. Non lo so.

Dicono che all’inferno le anime non abbiano nome. Eppure devono averle chiamate in qualche modo, per spedirle laggiù. Che ne dite.

 

Dialogo tratto da : " il Buio Fuori ", di Cormac McCarthy.

 

La tassa sulla povertà : videopoker e slut-slot machine ( la fessurina magica per i fessi ) : tassa drogata - droga tassata super-legale : lo stato toglie pure il divertimento del Tavolo da Gioco : spingi dei bottoncini e ti appaiono gli ombrelli di Altan che ti meriti tutti : gli unici sguardi che puoi scrutare per cercare di fregare l'avversario, o che puoi ricevere in cambio, sono i tuoi, e del resto tu sei il miglior avversario e nemico per te stesso e gli altri che ti gravitano intorno : il banco stravince, per fortuna che ti sei venduto anche gli specchi di casa.

La mafia in cortile, presenza normalizzata.

Gl'insegnanti riuniti a scrutare gli scrutini per decidere chi bocciare e chi promuovere che poi alla fine passano tutti si sa devi essere proprio cane oppure uno stereotipo di bellezza e sciatteria consequenziale alle molestie e alle violenze ricevute e subite...e no, non ci fanno una bella figura. E quindi ? Che poi a quel tavolo c'è un'insegnante ( apostrofo d'obbligo ) che 'salva' l'intera categoria, no ? E allora ?!! Cosa dovrebbero dire i Medici di Famiglia ? E le forze dell'ordine ? Ed i paesani tutti ? Rappresentati anch'essi come Sconfitti, inani-inerti e Parte del Problema ? il ''Mostro'' ha vinto, alla lunga, nonostante sia morto, e nonostante un finale 'aperto', di speranza 'comune', il 'mostro' ha vinto : in quell'aula insegnanti. Che no, no, non sono un campione rappresentativo della 'categoria', cristo, come, ripeto, non lo è il Dottor Boldrini per quella dei Medici Condotti. Sono quei bambini, la loro caccia al babau ( come non citare S.King e Dan Simmons, ma anche i Grimm e Dickens ), a 'rappresentare' nient'altro che loro stessi, e i loro figli e nipoti... ...

 

Era un buon film, fin dopo i primi titoli di coda. Poi, con quel falso-impossibile doppio campo-controcampo da jumbo tram - metropolitana milanese, con Vasco (*) Brondi e Rachele Bastreghi extra-diegetici ma palpabili, riesce ad aprirsi - ad un bel niente, in verità - verso un collasso delle vie di fuga, che si aprono al resto della vita. Mi sembra. La vedo così. Li vedo così : lasciarsi vivere, resistere, combattere : per loro stessi, per i loro figli, per i figli degli altri...

 

Se hai avuto dei buoni genitori, che tu lo sappia o meno, sarà molto facile che tu sia un buon padre o una buona madre, che tu abbia figli o meno.

 

La figura del padre di Sandro è 'emblematica', mi ha ricordato una certa facile-retorica di contrapposizione, un controcampo narrativo, x es. presente in " Polisse " di Maïwenn : una schematicità che a volte fa bene.

 

Altrove : con gli attori, sia bambini che professionisti e adulti, spesso si toccano corde tese allo stremo, si rischia, si sperimenta : non ho letto il romanzo di Stefano Massaron ( che ambienta la vicenda a Milano, mentre Gaglianone conosce bene la realtà torinese essendoci cresciuto sin da bambino. O forse la Film Commission Torino Piemonte deve averla spuntata sulla Lombardia Film Commission...), ma a Timi dalla pagina alla pellicola tocca condensare un delirio che passa dal lapsus al soliloquio, ed è degno, ripeto, dei Grimm, o di Dickens. Accorsi è insolitamente perfetto, come Kim Rossi Stuart in " le Chiavi di casa " o " Anche libero va bene ". A Mastandrea tocca l'impossibile minore rispetto a Timi, ma se la cava egregiamente ed esce alla lunga distanza. Valeria Solarino anch'essa è un'attrice che se ben diretta... [ lo spettacolo teatrale " la Signorina Giulia " ( Strindberg ), o " Fame Chimica " e " Signorina Effe ", x es. ( mentre in " Viola di Mare " o " Viaggio Segreto " è brava 'lo stesso', e da tutt'altra parte, la sua pessima prova - agghiacciante ! - in " Anita Garibaldi " : la Fiction italiana non è morta, è letale ) ] ...riesce a restituire un'intensità pungente.

 

La strada proseguiva attraverso una regione aperta e bruciata, e per miglia e miglia intorno solo le sagome carbonizzate degli alberi, in quella terra morta in cui nulla si muoveva, tranne faglie di cenere che si sollevavano dolorose e poi ricadevano nei solchi anneriti.

[...]

Da questa desolazione spirava un vento che portava con sé odore di marcio, e le canne palustri e le felci nere intorno a lui si urtavano lievemente, quasi fossero in catene. Si domandò perché una strada dovesse arrivare a un posto del genere.

 

Cormac McCarthy - il Buio Fuori - Einaudi, 1997 ( Outer Dark, 1968 ).

 

(*)... " Non c'è per noi un campo lungo cinematografico ".

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  2. (spopola) 1726792
    di (spopola) 1726792

    Non ha ovviamente la stessa potenza di "Pietro" (ma è forse un pò lo scotto da pagare nel passare a produzioni più impegnative sotto il profilo del budget intendo che fa perdere un poco "la purezza" coerente e francescana di uno sguardo insolito come il suo anche per l'aspirazione di poter così arrivare a un pubblico più vasto). Però torno a ripetere che si tratta di un film che merita rispetto e attenzione (più di quella che gli è stata riservata insomma) perchè se non tutto è perfetto questa volta, ci sono comunque parti molto interessanti e girate altrettanto bene che sono prevalenti. Insomma a mio modesto avviso Gaglianone ha saputo immergerci utilizzando ottimi squarci onirici, in una periferia raggelata, crudele e estrema "letta proprio con gli occhi dei bambini di allora, ma rivissuta e riproposta anche nelle amplificazioni da favola nera con la valenza drammatica di un ricordo nutrito dai ferite non rimarginabili, che diventa il teatro tragico e angosciante di una marginalizzazione soprattutto sociale che si riflette anche sulle famiglie. A me ha ricordato tantissimo per certe atmosfere della parte dedicata all'infanzia negli anni '70 "Riflessi sulla pelle di Philiph Ridley,. Indiscutibilmente manca qui il pathos per esempio di Mystic River che tratta una tematica per più di un verso assimilabile, questo è fuori discussione ma il legame stretto tra il ricordo di un trauma e le ansie del presente è anche qui molto ben espresso (con qualche riserva in più per la oarte che riguarda la Solarino.... ma il con il belc "recupero" magari in corner sull'autobus che nella sua sinteticità quasi disperata è di straordinaria efficacia...) e poi fra le belle prove di (quasi) tutti gli attori, sono senz'altro degne di nota e da ricordare quella del livoroso e sconfitto Valerio Mastandrea e il valore aggiunto della presenza di un Filippo Timi veramente in palla (e che invece è stato molto criticato) che - ed è sempre un parere strettamente personale- lascia il segno: ha pochissime scene se vogliamo ma sufficienti a tratteggiare la figura dell'orco mefitico ("una furtiva lacrima", un monologo farneticante e giustamente recitato "un pò sopra le righe, e il decisivo approccio alla sorellina di Carmine) Una prova insomma (e una costruzione registica) che si rifà ai mostri del cinema espressionista e li richiama espressamente. Come giustamente ha scritto a suo tempo Mario Mazzetti insomma credo anche io di poter concordare sul fatto che "Gaglianone con questa sua favola nerissima descrive con discrezione l'orrore, ma ce ne restituisce tutta l'angoscia con una rievocazione d'epoca realizzata con articolate soluzioni visive e sonore che confermano in pieno gli elementi caratterizzanti di uno sguardo d'autore personale e stimolante come il suo".

  3. mck
    di mck

    Ciao @Yume e @Spopola : Valerio stavo per dirmi in disaccordo con te quando ci parli di " periferia raggelata, crudele ed estrema ", ma poi la reinserisci in un contesto di " teatro tragico e angosciante di una marginalizzazione soprattutto sociale che si riflette anche sulle famiglie ", e tutto mi torna alla perfezione. ///// Mystic River m'è tornato in mente quando un bambino si ferma ad allacciarsi le scarpe su un pezzo d'asfalto rattoppato, di fronte ai Palazzi, a mezza via col Castello : quel Rombo della Berlina è inscordabile. ///// Invece la parte con Solarino l'ho trovata fra le più 'emozionanti', e certo è quella che si spinge più in là con l'estremizzazione...forse addirittura più in là rispetto alla parte sul ''mostro''. O forse no...forse no... Ah, l'insegnante ! Altro che Presidente del Mondo ! E' l'insegnante che dovrebbe avere così tanta attenzione particolare : d'aiuto e sostegno e d'attento controllo... ///// Il lavoro di Ridley lo conosco solo di nome, ma mi ha fatto tornare in mente uno splendido romanzo di Iain Banks, the Wasp Factory ( di recente ripubblicato da Meridiano Zero, non so se con nuova traduzione ( la precedente era valida, a mio avviso, ma sono favorevole alle ritraduzioni ) ), magari se ho tempo più tardi butto giù due righette. @Paola : sono andato a cercare qualche tua riga sul film ma niente ( google poi non tiene conto della parte commenti, mi sembra, quindi senza Opinione la cosa si fa ardua ) : ma a questo piunto mi piacerebbe sapere perché osteggi - e viva l'osteggio ! Che non è un pomeriggio di un giorno da cani a Bari - il film, e che cosa pensi di Polisse, anche. Ciao !

  4. yume
    di yume

    ciao, su Polisse prova a guardare qua:http://www.indie-eye.it/cinema/strana-illusione/polisse-di-maiwenn-le-besco-francia-2011.html_____Su Ruggine non ho scritto nè lo farò, mi è bastato vederlo.Sennò che "osteggio" sarebbe? wow, però, quante ggggg, onomatopea che trovo adatta (senti, mck/Matteo, non è che il film m'abbia fatto schifo, c'è senz'altro di peggio, pour moi, ma uscii pensando che era meglio...boh, aver fatto altro, tutto qua)

  5. mck
    di mck

    Rigonfio di risotto, lambrusco E bardolino e capitone, provo a digggitare qualcosa... //// " Non consola nessuno " : proprio così, @Paola, lo chiudi con un PdV che mi trova perfettamente allineato, il tuo pezzo. /////
    @Valerio : ecco perché mi è tornato in mente "the Wasp Factory", oltre alla tua citazione del Ridley di "Riflessi sulla pelle" = chi di noi da piccolo ( maschietti ma pure femminucce ) non ha 'torturato', più o meno consapevolmente, insetti e lucertole ( i piccoli terrari in bottiglia del film di Gaglianone ospitanti muraiole e ramarri presi a scaldarsi sui muri dei Palazzi, monoliti senza risposta nel cuore di un Agro Tavoliere devastato, e nel caso del protagonista de la Fabbrica delle Vespe / degli Orrori di Banks, anche uccellini, gatti, cani, ... e fratellini...) ? Ma qui c'è qualcosa di organizzato, biomeccanico, un Fearsome Engine, che poi è il personaggio di Filippo Timi : che ha si una sua logica interna, ma Inquinante e Devastatrice : la Presa di coscienza del-sul ''Male''. " Le donne mettono al mondo, gli uomini uccidono ", dice il protag. di Banks, e continua : " Fa una certa impressione sentirsi descrivere [ è un romanzo estremamente stratificato e complesso ma comprensibilissimo ] nel modo in cui si è pensato a se stessi nei momenti di sincerità e abiezione più estrema, tanto quanto è umiliante sentire a cosa si è pensato nei momenti di maggiore speranza e illusione " : applicabile al Dottor Boldrini di F.Timi, anche se poi va oltre, cosa che il film di Gaglianone, anche giustamente per certi versi, non fa ( la Nascita del 'mostro', le sue...'''ragioni''' ) : " Paura, lo ammetto, ma anche necessità di sentirmi al sicuro in un mondo che mi ha trattato crudelmente quando non avevo ancora l'età e la possibilità di agire su di esso " : un Mussolini mancato, uno dei tanti. Poi il pers. di Banks si amplia e diverge completamente da quello di Gaglianone-Timi, diventa un Eroe, a suo modo, Positivo. E ancora : " Un tempo disprezzavo le pecore per la loro profonda stupidità. [...] Ci vollero anni e lunghe elaborazioni prima che finalmente mi rendessi conto di quello che le pecore rappresentassero veramente : non la loro stessa stupidità, ma il nostro potere, la nostra avidità e la nostra superbia " : ecco, ho paura che il pers. di Timi si sia fermato un passo prima di questa speculazione su se stesso, e consideri i bambini-pecore da quel deviato che è : prede. E' debole ? è stupido ? è ''semplicemente'' cattivo ? di certo non è ignorante...o no ? ed è intelligente, o no ? e poi che importa ? di certo muore, come tutti : basta una spranga, quanto bene gli fa.

  6. mck
    di mck

    p.s. : l'Agro Tavoliere di cui sopra ovviamente "è" il parco agricolo sud milano...il film si svolge in una periferia di una grande città del nord, torino, milano, o l'orrore fantastico di Zingonia. La scena finale fa supporre proprio Milano ( nel romanzo è esplicito ). Mentre i piccoli protagonisti e le loro famiglie provengono da tutte le regioni del centro e sud italia.

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