Regia di Walter Salles vedi scheda film
Dove e come nasce la famosa "beat generation",movimento vitale degli hippy e di un intera generazione,liberta',droga e sesso,il richiamo incontrastato alla vita senza costrizioni sociali e schemi impostati.La generazione "beat" è di quelle battute o sconfitte dalla societa',dunque si ribella ad essa ricorrendo ad una sorta di "ascesi" ZEN, prolungata dall'uso di droghe,un voler raggiungere l'estasi del "sè" attraverso la perdizione e la liberazione dell'animo.Il "Padre" incontrastato della BEAT generation è Jack Kerouac,scrittore americano,una sorta di vagabondo in lungo e largo le vie americane,a "sperimentare" una vita libera,trascinato in questo dall'amico Neal Cassady alias Dean,fratello nell'animo e mentore nella sua vita.Lungo le strade americane Jack prova di tutto:la droga,il sesso libero fino a godere dell'immensita' del paesaggio americano,analizzando la situazione sociale degli States e dei suoi sottoproletari.Da questa esperienza "On the road"nasce il libro di culto "Sulla strada",lettura generazionale e riferimento di neomovimenti post-sessantotto.Nel libro Jack diviene Sal e Neal è Dean,se ne sarebbe dovuto fare un film con protagonista Brando,ma poi non se ne fece nulla quindi subentro' Coppola e la sua Zoetrope che ne acquista i diritti d'autore per farne un ritratto cinematografico.Sono passati 30 anni e finalmente il progetto è andato in porto nelle mani del regista brasiliano Walter Salles.Era quasi inevitabile non trasfigurare per immagini le pagine o lo scritto di un emblema generazionale,"On the Road" risulta un film interessante nelle immagini degli splendidi paesaggi americani,o nelle bettole dove la droga e il sesso libero sono un anestetico ad un angoscia vitale.Gia' nelle prime battute s'intravede uno stato angoscioso,di quello esistenzialista permanente in ogni artista,animi sensibili che cercano nell'autodistruzione un perchè del loro esistere.Il viaggio è la filosofia di Sal e Dean alla ricerca di un neo modus vivendi che li faccia riappropriare del loro esistere nella societa'.A loro si aggrega Mary Lou, "fidanzata" di Dean e tormentata e nichilista quanto i due ragazzi."On the Road" è pervaso da una regia sottile,indagante nei primi piani o nel sesso libero la psicologia dei personaggi,dall'esistenzialista Sal all'autodistruttivo Dean,ma tutto rimane in superficie,la scrittura e la regia non hanno la forza di andare nel profondo della storia e di appassionarci ad essa.Il film è interessante e godibile,nella fotografia retro' e nei campi lunghi sui paesaggi,ma manca di quella forza narrativa che lo innalzi ad essere un grande film,come d'altronde ci si aspetta da storie simili.E' fuori dubbio la bellezza estetica di alcuni passaggi,specie quello dei due ragazzi in Messico in cui il regista dimostra da buon sudamericano la conoscenza profonda dei luoghi caldi e della gente passionale.Ma tutto si ferma in superficie e non appassiona,"On the road" è un film di passaggio,di quelli che vedi ma non ti coinvolgono,resta comunque una pellicola interessante per conoscere l'inizio di un movimento giovanile dal tocco epocale.Peccato,ci si aspettava di piu' ,difficile comunque trasferire sullo schermo emozioni,visioni e paesaggi di un libro cosi' complesso.E'da menzionare comunque il cast:da Sam Riley ottimo attore e viso esistenzialista,Garrett Hedlund una simpatica canaglia dal tocco autodistruttivo e la ragazzina dal "piacere estremo" ovvero Kristen Stewart."On the road" gode di questo,di camei d'eccezione come Kirsten Dunst,Viggo Mortensen,Amy Adams e Steve Buscemi,ma tutto cio' non basta ad elevare un opera tratta da uno scritto come "Sulla strada" le cui pagine sono state il mito di un intera generazione....
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