Regia di Walter Salles vedi scheda film
L’ennesima operazione di riesumazione elegiaca dei temi di libertà sessuale e culturale tipici della beat generation. Sembra che negli ultimi tempi la nostalgia di quel lontano (ma sarebbe così fuori dal mondo vivere ancora oggi seguendo quegli ideali?) ambiente intellettualoide sia tornata di moda. Ogni volta poi ci ripetono la solita solfa per cui “stavolta è tratto dall’opera originaria da cui ebbe origine la beat generation” e giustificano così la realizzazione multimilionaria di un film on the road in costume che punta tutto sui giovani e la loro voglia di ribellione (presente in ogni periodo storico). E della seria “anche i vostri fascisti erano più fascisti dei nostri”, ciò che viene trasmesso dal finale melanconico in cui il viaggio è finito e non si può far altro che ricordarlo scrivendo un bel libro è che noi gente del 2000 siamo nati troppo tardi per fare la rivoluzione.
Avete capito come la penso insomma. Questo film vorrebbe dire qualcosa di nuovo, ma cosa c’è in effetti di nuovo? Un viaggio on the road con struttura episodica, una ricostruzione storica degli anni ’60, o il topless di Kristen Stewart? A voi la risposta.
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