Trama
Harry Deane (Colin Firth) è un esperto d'arte che mette a punto un piano per truffare Lionel Shabandar (Rickman), un magnate inglese, collezionista compulsivo di opere d'arte. Per la riuscita del suo piano, che prevede di rifilare a Shabandar un falso Monet, Deane ha tuttavia bisogno della partecipazione di una donna, capace e seducente, che interpreti la parte della figlia di colui che avrebbe rinvenuto il dipinto alla fine della Seconda guerra mondiale. La scelta cade su PJ Puznowski, regina dei rodei texani, che si rivela una partner perfetta: anche troppo.
Approfondimento
GAMBIT: UNA PARTITA A SCACCHI
Gambit, termine che deriva dall'italiano gambetto, è la parola che nel gioco degli scacchi indica la mossa con cui, nelle fasi iniziali di una partita, si sacrifica uno o più pedoni al fine di ottenere un vantaggio strategico sull'avversario. Basato sul film Gambit. Grande furto al Semiramis del 1967 con Michael Caine e Shirley MacLaine e scritto dai fratelli Ethan e Joel Coen, Gambit è come una partita a scacchi tra due diverse culture e modi di pensare: da un lato vi è la rigidità dell'inglese Harry Deane, che sin dall'infanzia sopprime le sue varie paure, e dall'altro lato vi è l'americana PJ, donna dal carattere vulcanico e senza grandi pretese con i suoi disperati tentativi di rimanere a galla. Per la parte di Harry Dean, Michael Hoffman ha voluto Colin Firth (tornato alla commedia e letteralmente messo in mutande dopo diverse interpretazioni drammatiche) ancora prima che l'attore fosse onorato con l'Oscar nel 2011 per Il discorso del Re mentre PJ Puznowski, texana con grande passione per i rodei, è interpretata da Cameron Diaz. Giocando sulle diversità tra i due personaggi e tra inglesi e americani, i fratelli Coen hanno messo a punto una sceneggiatura che ricorda le slapstick comedy, farcite di brillanti battute, della Hollywood dei tempi d'oro.
UN CAST DI VETERANI DELLA COMMEDIA PER LO SCRIPT DEI FRATELLI COEN
L'idea del remake è da attribuire a Mike Lobell, produttore veterano di Hollywood che curiosamente aveva partecipato negli anni Sessanta alla prima londinese del Gambit interpretato da Michael Caine e Shirley MacLaine. Si deve sempre a Lobell l'intuizione nel 2003 di delegare la sceneggiatura ai fratelli Coen, accendendo l'interesse di vari attori e registi che avrebbero voluto prendere parte alla realizzazione del progetto.
Alan Rickman ha accettato il ruolo di Lord Lionel Shahbandar, datore di lavoro di Harry Deane, e sir Tom Courtenay quello di Major Wingate, collega di Harry con un talento straordinario per la falsificazione di cose diverse. Stanley Tucci ha approfittato volentieri di Gambit per dimostrare ancora una volta le sue abilità da caratterista interpretando Martin Zaidenweber, un esperto d'arte tedesco, mentre Cloris Leachman, veterana delle commedie americane, impersona Merle, la maliziosa nonna di PJ fonte di tanti guai.
TRA NEW MEXICO E LONDRA
Per le scene del torneo in Texas, la produzione ha lasciato l'Inghilterra, dove gran parte del film si svolge, per spostarsi in New Mexico, nei pressi di Albuquerque. Le riprese, svoltesi durante un reale rodeo, hanno coinvolto sia gli attori del cast sia la popolazione del posto, seduta in tribuna per il doppio spettacolo in scena e fuori scena.
La maggior parte delle azioni di Gambit si svolge nella Londra di notte, trasposta sullo schermo dallo scenografo Stuart Craig (a cui si devono gli scenari della saga di Harry Potter) e dal direttore della fotografia Florian Ballhaus. L'uso di superfici riflettenti, pioggia e materiali in vetro e acciaio ha contribuito a ricreare atmosfere che ricordano la Londra degli anni Trenta e Quaranta e che offrono il punto di vista di chi come PJ è abituata a qualcosa di molto diverso.
Note
Remake dell'originale del 1967, con Shirley McLaine e Michael Caine, che funziona nei momenti da sitcom - con intrecci e scambi dialettici in ritmica escalation tra protagonisti e comprimari di lusso (Tucci e Courtenay su tutti). Peccato che, al dunque, gli esiti comici siano affidati a un karaoke per giapponesi dipinti come idioti, a Harry su un cornicione in mutande, al peto di una signora: possibile che i Coen non abbiano trovato nulla di più originale per farci ridere?
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Commenti (3) vedi tutti
Stoppato dopo 15 minuti. Non mi capacito come sia stato possibile avere in mano un lavoro dei fratelli Coen, per profanarlo! Voto: 4 (quattro).
commento di Roberto MorottiParte bene ma si arena presto. Comicità scarsa e spesso scontata. Si può comunque guardare,senza grandi aspettative, per far passare 90 minuti leggeri.
commento di giubLa trama è interessante, ma la comicità brilla poco. Voto 6
commento di Brady