Regia di Francesco Bruni vedi scheda film
Non so quanto volontariamente o meno, ma nell’esordio registico dello sceneggiatore di tanto Commissario Montalbano, Pannone, Calopresti e Virzì c’è una sorta di compendio, di riassunto, di testamento quasi del cinema romano (italiano) degli ultimi vent’anni. C’è Fabrizio Bentivoglio/Bruno Beltrame (insegnante che scrive su commissione libri per gli altri) che gira per la Capitale in motoretta come il Moretti di Caro diario (sono passati oltre tre lustri e l’ironica leggiadria di Nanni si è tramutata in un rassegnato nichilismo, al limite del cupio dissolvi). C’è il truzzo/coatto Luca (lo scaltro debuttante Filippo Scicchitano) che pare uscito da un film moccioso con tanto di lucchetti. E c’è il Gabriele Muccino di Ricordati di me (anche qui Bentivoglio, assolutamente in parte, sogna - invano - il romanzo della vita). C’è l’umore starnoniano di molte scuole dove i professori non sembrano poi così lontani e così diversi dai loro studenti. E c’è, ancora, persino una simil Cicciolina in pensione (l’intensa Barbora Bobulova), che non poco indotto creò nei nefasti anni del cinema italiano in ginocchio (gli 80). Per non parlare di un Vinicio Marchioni “poeta”, che gioca metatelecinematograficamente con il suo Freddo di Romanzo criminale. La serie. Il godimento di Scialla! (ovvero: stai sereno, prenditela comoda, non t’affannare), dunque, è tutto interno a un copione ben strutturato, che l’acerba regia di Bruni sorregge solo per un tempo. Rimane, comunque, una rara commedia dolceamara sulle disillusioni di una generazione (quella dei 50/60enni) costrette a specchiarsi con quelle - deideologizzate - di adolescenti totalmente privi di valori, punti di riferimento, utopie.
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