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Scialla!

Regia di Francesco Bruni vedi scheda film

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Enrique

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La recensione su Scialla!

di Enrique
7 stelle

Si storce il naso, all’inizio, dinnanzi a tutta ‘sta spocchiosa trasandatezza gergale, ‘sta spavalderia biascicona (e soprattutto romanesca, che dopo un po’ inizia anche ad infastidire)...

http://c3e308.medialib.glogster.com/zessitaliano/media/1c/1cbb23b1263b891f4316a4d7fbd3102c5ee73b30/scialla-giuseppe-guarino-filippo-scicchitano-e-prince-manujibeya-in-una-scena-del-film-220617.jpg

...e poi si finisce a fare il coro con Amir (& The Ceasars): oppure Questa è Roma che pompa a mille (nelle casse) il suo ritmo massacrante, il quale, per osmosi, si trasferisce ad una narrazione la cui energica fluidità consente di sorvolare su non pochi cedimenti di scrittura (come quando si afferma - con una serietà di dubbio gusto - come il “professionale” sia l’anticamera della delinquenza).

Scialla! è un film leggero, dalla simpatia straripante e contagiosa (alan smithee) che racconta, sì, una storia dalle premesse e dagli sviluppi assai semplici (e un po’ semplicistici); una storia che segue gli schemi (fin troppo?) canonici dell’incontro/scontro (bradipo68) fra due generazioni agli antipodi (che riescono ad incontrarsi solo sul terreno della sonnolenza esistenziale), ma che riesce ad approdare, poco per volta, a risultati (abbastanza) genuini ed edificanti (ma, non per questo, moralistici o ruffiani).

Sopraggiunge un primo, prevedibile scossone (agnizione n.1), poi un altro (agnizione n.2), poi un altro ancora (agnizione n.3 + Pasolini declamato per bocca “der Poeta”)… insomma, un sussulto di rivalsa vitale dopo l’altro, quell’andazzo stagnante di stasi rilassata ed indifferente… di “scialla” (come dicono i “pischelli” da quelle parti) riesce - certo, con un po’ di sana (solo cinematografica) fortuna (per la serie; a volte i frutti del proprio bistrattato lavoro si fanno vedere) - a subire un’alterazione positiva; nient’affatto radicale (come si fa a raddrizzare una piantina, già cresciuta in buona parte, senza tanto duro lavoro?), ma le premesse ci sono tutte. Quel che conta è il rinnovato atteggiamento e la buona volontà. Non una mera media matematica.

Bravo Francesco Bruni alla sua opera prima (ma con una notevole esperienza da sceneggiatore). Non inventa alcunché, ma, con una storia semplice semplice, si dimostra capace di veicolare un messaggio potente, che chiama in causa un po’ tutti, ma, soprattutto, il più elementare nucleo sociale: la famiglia ed, in particolare, il rapporto genitori-figli. Nella fattispecie, il figlio Luca (il sinceramente coatto Filippo Scicchitano), che deve imparare a crescere nel modo corretto nel momento più difficile della sua vita (l’adolescenza). Ed il genitore Bruno (Fabrizio Bentivoglio, nei panni di una sorta di “drugo del nord-est”), che può davvero dare un aiuto concreto al figlio ove solo accetti di comportarsi come tale, senza pensare di poter delegare a qualcun altro il suo difficile, ma infungibile compito.

http://images.cinetrailer.tv/it-98700-1/movie-Scialla!-(Stai-Sereno).jpg

Un messaggio - quello che, da un’osservazione in filigrana sulle pieghe ed i risvolti dell’acceso diverbio generazionale, emerge in tutta evidenza - sul valore della cultura come unica via d'uscita dalla dimensione ovattata di un perenne presente (barabbovich). La cultura - quale bene prezioso che deve essere messo al servizio di tutti - gioca, infatti (in questo film come nella vita), un ruolo cruciale. Dopodichè, ciascuno ne farà tesoro come meglio crede. Per alcuni la gratificazione personale dipenderà da un’autobiografia (vergata, manco a dirlo, da mano altrui). Per qualcun altro la propria gratificazione avrà le fattezze di una vita comoda e disinteressata (ma pur sempre vuota e carente di prospettive). Per altri ancore le gratificazioni arriveranno (forse) dello strenuo tentativo di rifuggire le strettoie della vita, salvo poi dover fare comunque i conti con i tanti vincoli che questa trova il modo di porre alle proprie legittime aspirazioni.

https://judebgallery.files.wordpress.com/2014/09/image-70.jpg?w=950&h=506

Ma da qualche parte bisogna pure cominciare.

Come quando si realizza (non è mai troppo tardi) che i “pischelli” non sono una fonte di reddito.

Io sarò lì con te, ti ho dato le ali per volare...

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