Regia di Francesco Bruni vedi scheda film
Personalmente non mi ha impressionato più di tanto questa opera prima di Francesco Bruni: se ne era parlato come di un film capace di dare nuovo credito al giovane cinema italiano quando fu presentato alla mostra di Venezia, dove vinse nella sezione Controcampo, oltre ad aver ottenuto un David di Donatello e Nastro d'argento per la migliore opera prima (troppa grazia, secondo il sottoscritto). Uno dei motivi principali per vedere il film resta la presenza di Fabrizio Bentivoglio, attore inappuntabile e in grado di caratterizzare in profondità un personaggio anche quando è alle prese con un copione traballante, come in questo caso. La sua accoppiata col giovane Scicchitano non manca di generare scintille che vanno all'attivo del film, così come le scene con la Bobulova che fa una pornostar alle prese con la scrittura delle sue memorie hanno un tono ironico che più volte centra il bersaglio. Però, nel complesso, la sceneggiatura sembra un pò troppo forzata, abusando in colpi di scena francamente poco verosimili: ad esempio la scena in cui la madre di Luca si reca all'appuntamento col professore con un improbabile travestimento e gli rivela di essere il padre di suo figlio non ha riscontri con la realtà, è interamente una scena "da film", e non mi ha troppo convinto neppure l'agnizione in cui il professore viene improvvisamente riconosciuto dallo spacciatore appassionato del cinema di Truffaut e della poesia di Pasolini, che lo lascia andare indisturbato insieme al figlio che gli aveva rubato un'abbondante dose di droga. Se è per questo, anche il finale (che non rivelo) non brilla per originalità, dunque la scrittura dell'esordiente Bruni mi sembra francamente un pò carente. Fra gli altri attori, il giovane Scicchitano è stato scelto e diretto con scrupolo, forse ancora un pò acerbo ma spontaneo e volenteroso, la Bobulova fa un cameo abbastanza gustoso, Vinicio Marchioni fa il delinquente con smanie poetiche con una buona dose di simpatia e senza affondare nell'improbabilità di certe situazioni. La colonna sonora "rap" del cantante Amir si lascia ascoltare in maniera gradevole e aggiunge un tocco di colore per il pubblico giovanile (discreti gli incassi, con due milioni e mezzo di euro totalizzati).
VOTO 6/10
attore inappuntabile e in grado di caratterizzare in profondità un personaggio anche quando è alle prese con un copione traballante, come in questo caso.
è stato scelto e diretto con scrupolo, forse ancora un pò acerbo ma spontaneo e volenteroso
divertente nella parte della porno-star arricchita, un ruolo insolito per lei, ma svolto con il consueto talento
fa il delinquente con smanie poetiche con una buona dose di simpatia e senza affondare nell'improbabilità di certe situazioni
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta