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Scialla!

Regia di Francesco Bruni vedi scheda film

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La recensione su Scialla!

di hallorann
6 stelle

Di Fabrizio Bentivoglio nutro sempre un sentimento di stima e affetto particolare perché legato ad alcuni film che ho amato da adolescente, agli albori della mia cotta seria e duratura per il cinema. Il tenero e delicato Marco di MARRAKECH EXPRESS, l’attore scapestrato Federico Lolli di TURNE’ che tenta il suicidio cantando il “Braccobaldo Show”, il cameo improvvisato di PUERTO ESCONDIDO, il Cesare trait d’union di solitudini urbane del bellissimo L’ARIA SERENA DELL’OVEST (film manifesto di un’epoca) e ancora il Pietro prima alienato e poi risorto de UN’ANIMA DIVISA IN DUE, altra opera profetica sempre di Soldini. Il playboy fascista Vittorio Benvegnù del sottovalutato AMERICANO ROSSO di D’Alatri, il lacerato e affascinante Gabriele di COME DUE COCCODRILLI, l’integerrimo EROE BORGHESE Ambrosoli abbandonato dalle istituzioni e via proseguendo in crescendo fino almeno a DEL PERDUTO AMORE di Placido, altro titolo sottostimato. I suoi esordi sono stati teatrali con Strehler e Romolo Valli, particine sparute e curiose come ne IL BANDITO DAGLI OCCHI AZZURRI di Giannetti doppiato addirittura da Pino Colizzi. Non ho amato l’esordio alla regia LASCIA PERDERE, JOHNNY!, al contrario del cd SOTTOTRACCIA. In questi ultimi anni ha sbagliato diversi film e alcuni ruoli, tranne la partecipazione straordinaria ne LA GIUSTA DISTANZA e la coraggiosa e imperfetta interpretazione di UNA SCONFINATA GIOVINEZZA. Dietro quegli occhi di ghiaccio, i capelli bianchi (già da trentacinquenne come Volontè) e la barba brizzolata probabilmente si nasconde un attore umile, schivo e non facilmente etichettabile. Negli anni settanta sarebbe stato una star del cinema ma oggi il successo e l’affetto del pubblico sono effimeri e variabili. SCIALLA! di Francesco Bruni lo ha riportato sul binario della popolarità (sempre d’elite trattandosi di settima arte italiota). Il suo Bruno Beltrame, ex professore di lettere che ha abbandonato la cattedra per scrivere biografie di calciatori e pornostar come la Tina che le racconta della sua prima doppia penetrazione etc. è il rovescio della medaglia del protervo Speroni, vice preside in carriera del carinissimo LA SCUOLA di Luchetti. E pure qua l’ombra di Domenico Starnone aleggia nelle aule e nella sceneggiatura del collaudato inventore di commedie di Virzì e tanti altri. Bruno è l’ennesimo sconfitto di una generazione che non si è piegata o non è sceso a compromessi (o è scivolato fuori dalla società come il personaggio de LA LINGUA DEL SANTO). Qui non ci sono dietrologie, ideologie e politica, per fortuna, anche perché non è più tempo, vent’anni di berlusconismo politico-televisivo hanno azzerato tutto. Ma non divaghiamo, questa è un’altra storia. Il veneto Beltrame (quanto è bravo il Fabr con i dialetti nordici) campa di ripetizioni, tra cui il quindicenne Luca svogliato e verace studente a tempo perso. Quando la madre del ragazzo parte per l’Africa affida il figlio a Bruno rivelandogli che lui è il padre. Attonito e svagato per natura il prof prende atto della notizia e instaura con il ragazzo un rapporto diverso, obbligandolo a studiare e a limitarne le uscite. Luca con un paio di amici si mette nei guai per una bravata ma Pasolini salverà figlio e soprattutto padre. SCIALLA! è l’ennesima commedia romanocentrica carina e furba sul tema padri e figli, Bruni esordiente alla regia non è Virzì, se la cava puntando sulla carica di simpatia dei personaggi, delle situazioni e sulla spontaneità di Filippo Scicchitano e dulcis in fundo sul mestiere di un umanissimo Bentivoglio: sciatto, distratto, salace e acciaccato a dovere. Bene la Bobulova e Vinicio Marchioni, improbabile ma simpatico boss “poeta” cinefilo e cultore dell’arte. Inutile la scena finale sui titoli di coda. Scialla Fabrizio!

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