Regia di Tate Taylor vedi scheda film
Stati Uniti del Sud, 1963: nella stessa epocain cui venne ambientato "Mississippi Burning", la città di Jackson va avanti guardando al passato, in cui, appunto, i neri facevano solo e soltanto lavori di fatica, non avevano prospettive di sviluppo del proprio stato sociale, e i bianchi, ricchi o meno che fossero, li consideravano alla stregua di esseri inferiori. La giovane Eugenia, detta "Skeeter", torna lì, dopo essersi laureata, e comincia a scrivere per un giornale locale:interessatasi al tipo di vita condotta da domestiche afroamericane, parla con loro e sviluppa l'idea di scrivere un libro su tale situazione, provocando la disapprovazione di molte persone che si riconosceranno nel testo. Tratto da un romanzo di Kathryn Stockett, uscito solo due anni prima, "The Help" è stato un grande successo negli USA, premiato da 160 milioni di dollari di incasso, e quattro candidature agli Oscar, e cinque nominations ai Golden Globes, ed in entrambe le manifestazioni, Octavia Spencer ha vinto la statuetta cui era candidata. Storia di donne, in prevalenza, visto che gli uomini del racconto stanno ai lati della narrazione, il film è una dramedy corale, con una buona scrittura di base, che racconta un dramma storico e umano apportando qua e là della leggerezza che evita lo scivolare nella retorica, pecca purtroppo frequente in cinema di questo tipo: il pregio maggiore di Tate Taylor è aver scelto un cast di attrici destinate a farsi molta strada, con un personaggio di cattiva, interpretato da Bryce Dallas Howard, particolarmente riuscito. Se c'è da trovare un difetto al film, è forse una frammentazione del racconto fin troppo accentuata, che la regia non gestisce sempre al meglio, e l'evitare scene in cui il pathos si possa sviluppare pienamente, a volte, può attenuare la forza emotiva di un racconto, altrimenti coinvolgente.
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