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The Help

Regia di Tate Taylor vedi scheda film

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La recensione su The Help

di supadany
7 stelle

Questo è il prototipo di film che piace un sacco agli americani (infatti ha incassato cifre pazzesche partendo da poche sale, quasi un record), storia forte, ma al contempo edulcorata, sempre in costante equilibrio gestita con buon mestiere.

In una cittadina del Mississipi degli anni sessanta, si incrociano le storie delle casalinghe nere e delle donne bianche che affidano a loro tutti i compiti di casa facendo intanto la bella vita.

Poi arriva Eugenia (Emma Stone) che aspira a diventare scrittrice, e che soprattutto ha buon cuore, che prendendo spunto dalle loro storie di sconcertante privazione vuole sfondare nell’editoria, ma prima di tutto tiene ai suoi ideali, così distanti da quelli delle sue coetanee.

 

 

Storia forte, ma raccontata con equilibrio, il che vuol anche dire non appesantire mai troppo la narrazione, manifestando tutte le componenti della vicenda, ponendo molta attenzione a tenere una correttezza di fondo per farsi naturalmente piacere.

Ed in questo Tate Taylor vi riesce appieno, il film dura più di due ore, ma non si sentono affatto, le scene clou non mancano affatto (a parte la “ribellione” sul finale, anche la scena della torta “scorretta” ha un “dolce” effetto) e tutto il racconto scorre agevolmente in tutte le sue fasi.

Le sfumature non mancano, i personaggi sono tangibili, questo anche grazie ad un cast quasi completamente rivolto al femminile in cui appunto le donne fanno la gara a chi è più brava.

Ed in questo campo è difficile scegliere chi meglio figura, tra un’anarchica Emma Stone (estremamente a suo agio nei panni di colei che scombussola tutto, della serie viva il nuovo che avanza), una perfida Bryce Dallas Howard, un’agguerrita Octavia Spencer, una solida Viola Davis ed una squinternata Jessica Chastain (ruolo insolito per lei).

Anche l’ambientazione è efficace, non troppo radicale, ma ben trasposta (il caldo e l‘afa si evincono dal sudore delle domestiche), qualche bel colpo piazzato non si fa richiamare (oltre alla scena ad effetto dei water nel cortile, non mancano dialoghi ben amalgamati), ma poi visto che sullo sfondo si respira la figura di Martin Luther King (con tanto di un omicidio nella cittadina), dare un po’ di maggior peso alla componente drammatica avrebbe contribuito a dare maggior peso al racconto.

Così invece rimane un film che si fa guardare, che offre parecchie emozioni, ma che manca di un po’ di opulenta realtà, un piccolo vizio di forma che se non ci fosse stato avrebbe fatto di questo film un piccolo trattato da tramandare e coltivare.

Invece allo stato dei fatti si tratta di una pellicola discreta, altamente vedibile, ma un po’ semplicistica e quando si affrontano temi così scottanti questo rimane un difetto difficile da elidire.

Nonostante ciò mi sento di consigliarlo, perché nel complesso è ben fatto.

 

Tate Taylor

Discreta rapppresentazione d'insieme, offre buoni momenti, ma nel complesso mi è parso anche un pò troppo attento a non risultare disturbante.

Emma Stone

Un peperino.

Il personaggio si presta alle sue corde da "giovane ribelle senza esagerare troppo".

Intepretazione all'altezza.

Bryce Dallas Howard

Brava ad essere perfida al punto di figurare quasi velenosa.

Ruolo antipatico, ma ben fatto.

Jessica Chastain

Più lunatica del solito, ma come sempre si fa rispettare.

Costantemente brava, anche quando cambia radicalmente registro interpretativo.

Mike Vogel

Gli uomini qui non se la passano molto bene.

Sufficiente.

Allison Janney

Più che sufficiente.

Sissy Spacek

Simpatica ed un pò "toccata", trova una collocazione secondaria ma efficace.

Viola Davis

Discreta parte e lei è sempre meticolosa nel porsi di fronte agli altri.

Solida.

Ahna O'Reilly

Sufficiente.

Octavia Spencer

Gran temperamento (altri direbbero "caratteraccio") che fa bene alla causa.

Brava.

Mary Steenburgen

Piccola parte che compare praticamente fuori scena.

Sufficiente.

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