Regia di Tate Taylor vedi scheda film
Il vento della libertà inizia a soffiare. Questa frase impressa sulla locandina del secondo film diretto da Tate Taylor, riassume nella sua retorica i pregi ed i difetti di "The Help". Produzione dai nobili intenti e dotata di contenuti forti, una vicenda corale, tutta al femminile, all'insegna di integrazione razziale ed emancipazione. Praticamente una lettera di raccomandazione inviata all'attenzione dei membri dell'Academy. Non che l'Oscar ad Octavia Spencer fosse particolarmente immeritato ma, col senno del poi, il premio suona ancora oggi come una sorta di riconoscimento simbolico nei confronti di una pellicola politicamente corretta che altrimenti avrebbe rischiato di passare inosservata. Scritto con il dovuto acume ed un pizzico d'ironia dalla stessa autrice del romanzo dal quale il film è tratto e diretto con misura da un fortunato mestierante, "The Help" narra il lento e doloroso processo di reazione che portò la servitù di colore a ribellarsi ai soprusi dell'aristocrazia bianca del Mississipi negli anni '60. Un classico rivisto in chiave prettamente femminile, dotato di un'ottima ricostruzione d'epoca (architettonica e di costume) ma soprattutto recitato da un ensemble d'interpreti splendidamente assortito: dalle misurate ma intense Viola Davis ed Allison Janney alle più sopra le righe Jessica Chastain, la già citata Octavia Spencer e la perfida Bryce Dallas Howard. In mezzo a loro, ancora una volta - e nonostante un look a tratti mortificante - Emma Stone trova il modo di ritagliarsi il suo spazio lasciando il segno.
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