Regia di Tate Taylor vedi scheda film
Non ho molto da aggiungere a quanto detto unanimemente da critica e pubblico: bella la sceneggiatura, realistica, mai piagnona, anzi, frizzante quanto basta. Magnifiche tutte le attrici, soprattutto le protagoniste Viola Davis (giustamente candidata al Golden Globe e all'Oscar come fu per la piccola ma intensa parte in IL DUBBIO) e la travolgente Octavia Spencer, grandi attrici fin'ora relegate a ruoli di contorno - eccellenti la perfida Bryce Dallas Howard e la simpatica svitata Jessica Chastain - è stato un piacere rivedere Sissy Spacek in una curiosa parte stile Shirley McLaine. Ambientazione, scene e costumi sono accuratissimi e impeccabili.
Ma la cosa importante è che è una storia vera. C'erano molti ragazzi giovani al cinema, si sono tutti divertiti, ma all'uscita li ho sentiti sconcertati; si chiedevano se è possibile che succedessero cose del genere ancora nel 1963, praticamente l'altro ieri. Sì, succedevano eccome.
Era il Giorno della Memoria, è dedicato all'Olocausto in Europa, tutti lo sanno; ma troppi dimenticano di raccontare ai giovani anche tanti altri fatti in giro per il mondo da cui si può e si deve imparare. Per fortuna ogni tanto ci pensa il cinema: dal genocidio degli Armeni con ARARAT e LA MASSERIA DELLE ALLODOLE alle infinite guerre africane con BLOOD DIAMONDS alla lotta dei patrioti Nord-Irlandesi con HUNGER.
In questo caso ringrazio la scrittrice Kathryn Stockett e la regista Tate Taylor per aver aiutato molti, con leggerezza, a non dimenticare.
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