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La cosa

Regia di Matthijs van Heijningen Jr. vedi scheda film

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La recensione su La cosa

di giurista81
5 stelle

Quando nel 1982 John Carpenter diresse il remake de La Cosa dell'Altro Mondo (1951) confezionò un vero e proprio capolavoro, di gran lunga superiore rispetto al modello di riferimento. La Universal, casa di produzione, non fu però fiera del prodotto realizzato da Carpenter, ma si sdegnò e cercò lo scontro col regista. Non si trattò un giudizio sulla qualità e sul valore della pellicola, aspetti che spesso per i produttori sono secondari, piuttosto una banale e fredda analisi sui riscontri degli incassi. Erano anni in cui Spielberg dominava i botteghini con E.T., monopolizzando il vertice delle classifiche mondiali. Qualcuno, alla Universal, nel notare la mesta cinquantesima posizione conquistata dal film, giunse alla conclusione che Carpenter fosse un incapace, un regista inadatto a gestire budget di una certa importanza. La convizione fu talmente forte da portare all'incredibile decisione, a dir poco folle, di sottrarre la regia a Carpenter del successivo film Fenomeni Paranormali Incontrollabili (1984) per affidarla all'anonimo Mark L. Lester (il regista di Commando). Per fortuna, il tempo è sempre grande giustiziere di piaghe quali l'incompetenza e le erronee valutazioni. Il valore e la qualità sono aspetti capaci di sopravvivere al decorso del tempo, contrariamente ad aspetti quali i gusti del momento e i favori offerti dalle amicizie. Al passare degli anni, La Cosa di Carpenter ha sempre più scalato le classifiche dei fan fino a conquistare il privilegio di esser reputata uno dei più grandi classici della cinematografia horror. La riscoperta è stata tale da spingere la Universal a ripensare al progetto e a ritornare sui propri passi. L'orgoglio è un vizio che non può essere sposato dalle case di produzione. Basta riscuotere e si produce anche l'elenco delle pagine gialle. E così ecco nascere l'idea di un prequel. Purtroppo la fantasia e l'estro di un nuovo Carpenter, che aveva saputo partire dal film di Howard Hawks per realizzare un remake per buona parte diverso e più incentrato sul racconto ispiratore (del poco noto John W. Campbell), non hanno avuto un degno erede. Eric Heisserer, già autore del remake di Nightmare, scrive un finto prequel che segue fedelmente il copione del film di Carpenter, limitandosi a modificare il finale (non a caso la parte peggiore del film). Ne viene fuori un prodotto ben confezionato, ma del tutto inutile. Se la pellicola di Hawks appariva obsoleta per effetti speciali e messa in scena, e dunque depositaria di un potenziale da sviluppare e sfruttare, quella di Carpenter appare ai giorni odierni ancora moderna e unica. Ecco che un eventuale remake apparirebbe sbagliato persino agli occhi di un neofita. Ciò nonostante il richiamo dei soldi è così forte da rendere cieco Heisserer (o chi per lui). Lo sceneggiatore commette l'errore madornale di non distanziarsi dai cliché del film di Carpenter. In buona sostanza, la Universal spaccia il film per un prequel, quando invece è un remake. Costato 38 milioni di dollari ne ha recuperati solo 27. La Universal, ancora una volta, maledirà l'operazione. Quanto a questo recensore non resta che invitare i lettori a recuperare il film di Carpenter e tralasciare questo, eventualmente da vedere per mero completamento. Non brutto, preso per conto proprio, ma sostanzialmente inutile.

 

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