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La cosa

Regia di Matthijs van Heijningen Jr. vedi scheda film

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La recensione su La cosa

di Furetto60
6 stelle

Dignitosa rivisitazione del film di Carpenter. Sorta di prequel, interessante, con buoni effetti speciali, ma lontano anni luce dal capolavoro del regista americano.

La paleontologa Kate Lloyd, raggiunge un team di scienziati norvegesi, i quali hanno rinvenuto, nascosta tra i ghiacci, una navicella di origine sconosciuta e il corpo di un alieno congelato. Dopo averlo portato all’interno, la creatura di origine extraterrestre al caldo, si risveglia miracolosamente e presto si scopre che non è animata da buone intenzioni, è in grado, di prendere possesso dei corpi dei terrestri, assumendone le sembianze, divenendo letale. Da quel momento in poi comincia il gioco al massacro, dove tutti sospettano di tutti. Kate deve prendere il controllo della situazione escogitando strategie per stanare i falsi umani ed eliminarli.

Il racconto di fantascienza " Chi va là?" risalente al 1930 dello scrittore di John Wood Campbell, è stato fonte di ispirazione in diversi film. "La cosa da un altro mondo" del 1951 " e "La cosa" del 1982 di Carpenter forse il più efficace, per finire con questo prequel, di Matthijs van Heijningen Jr. Anche se l’espediente narrativo, che prevede che un gruppo di esseri umani si mettono in azione per misurarsi con un’entità aliena, è stato sfruttato in tutti i modi nel cinema di genere e certamente non è originale,tuttavia la tensione è qui ben costruita. Le metamorfosi degli umani in mostri, grazie a una tecnologia raffinatissima e all’avanguardia sono abbastanza spettacolari. Il non saper distinguere amici e nemici, che si viene a creare nel corso del racconto, è il leitmotiv che il cinema ha cercato di sfruttare nelle più diverse accezioni cinematografiche, ne hanno fatto tesoro i maestri come Ridley Scott e John Carpenter, che hanno adoperato il fattore chiaro-scuro, per creare un alone di mistero e di ambiguità nelle loro storie. Invece la fattura di questo lavoro del regista olandese, per quanto volenterosa e diligente, però ci propone un film, meno arcano, che svela gli angoli bui che aveva creato Carpenter, illuminando troppo, con una fotografia sofisticata, ma che espone con eccessiva chiarezza, ciò che il regista americano lasciava solo intravedere. Buona l’idea di retrodatare la storia narrata andando ad indagare l'origine della misteriosa creatura che viene "da un altro mondo".

Questa pellicola è insomma una rivisitazione dignitosa del film del 1982, dove gli effetti speciali digitali, sostituiscono i vecchi geniali trucchi artigianali di Rob Bottin, in cui l'angoscia e la paranoia, confluiscono in un thriller fantascientifico, sostanzialmente convenzionale, che a parte poche meritevoli sequenze, si limita in sostanza a collocarsi sulla scia del suo grande predecessore, con cui è improponibile il confronto.

 

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