Regia di Brett Ratner vedi scheda film
Le quattro stellette di Marzia - nota ditta demolitrice made in filmtv - hanno spropositatamente caricato d'aspettative un'innocente pellicoletta da serena domenica pomeriggio/sera, di quelle da gustarsi impantanati nel pocorn, con l'occhio piacevolmente benevolo, il cervello in apposito stand by per riposare i neuroni residui e magari pure con l'auricolare per un orecchio al derby.
Appollaiati sul divano ci prepariamo quindi ad un'ondata di fresca verve ed innovativa genialità.
Alla fine, tuttavia, e nonostante gli alert cerebrali in ferie forzate, il “tutto qua?” sui titoli di coda è d'obbligo, e pur confermando le quattro stelle (quasi per ossequio reverenziale) non riusciamo a capire se l'amaro in bocca sia causato dai popcorn scadenti o dall'esile storiella dipanata sull'onda di svariati richiami cinefili, il più evidente di tutti (ma sicuramente lo sarà solo per me, in barba agli estimatori di Spike Lee) con la leggendaria sòla Inside man, il quale si sviluppa sull'onda del medesimo assioma portante che, per rispetto alla regola che non vorrebbe inseriti spoiler, è riassumibile con, solo all'apparenza, l’enigmatico ma esaustivo: “Se non è fuori è ancora dentro”. E chi vuole capire capisca (magari rivedendosi anche Inside man, senza bresaola ad occludere la vista, ovviamente.. eh eh..)
Tornando a noi ben vengano i “passataanuttata(armuseo)euscitodalmondo(diGreenberg),mo'medòuntono” Ben Stiller, i redivivi e sovrappeso Matthew Broderick, i tontoloni Casey Affleck, gli stranamente doppiati e truccati Eddy Murphy, e magari qualche ideuzza meno campata per l'aria a far da traino (e chiosa) più efficacemente...
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