Regia di Brett Ratner vedi scheda film
Film sul "colpo grosso" ce ne sono stati molti, ed alcuni cosi' belli e memorabili che questo "Tower" certamente non potra' essere annoverato come rientrante nella categoria degli eletti (si pensi solo a "Rapina a mano armata" di Kubrick o a "I soliti ignoti" per citarne due esempi cosi' diversi ma cosi' ugualmente vicini alla perfezione).
Pero' il film di Rattner, regista invero non particolarmente eccelso e al massimo buon esecutore di film di cassetta di un certo successo, ha la caratteristica di partire un po' in sordina, per crescere lentamente, con calma, cogliendo qua e la' momenti e battute piuttosto spiritose, fino ad una parte altamente spettacolare in cui Stiller, Murphy, Broderick ed Affleck sono impegnati nella vertiginosa impresa di trasportare la Ferrari storica di Steve McQueen dall'attico dello spregevole truffatore (Alan Alda, piacevolmente ritrovato ed in un insolito ruolo da str....) al piano terra passando per la parete esterna del grattacielo e poi sul tetto dell'ascensore. Una scena divertente ma che dara' un po' di pena a chi soffre di vertigini, ben girata come non se ne vedevano dai tempi di Trappola di cristallo con Bruce Willis.
Un'ora e quaranta di puro svago, qualche scena gustosa grazie anche ad un Eddie Murphy che si contiene ma che non rinuncia in alcune godibili occasioni alle sue inimitabili espressioni facciali comicissime, un ritrovato (al cinema) Matthew Broderick e la protagonista di Precious, sempre uguale a se stessa ma questa volta in chiave decisamente piu' distesa di come l'avevamo conosciuta un paio d'anni orsono.
La vicenda di un gruppo di lavoratori dipendenti addetti alla manutenzione/organizzazione delle strutture di un opulento grattacielo newyorkese che vengono clamorosamente bidonati dal magnate della finanza che abita il lussuosissimo attico del palazzo, perdendo tutti i risparmi e il piano pensione accumulato fino a quel momento, e' un po' la miniatura della vicenda degli indignati dei giorni nostri, stufi dell'arroganza e dello strapotere di quell'ipotetico 1% di arrivisti indecenti e calcolatori degenerati e senza scrupoli, nell'ambito di una societa' sull'orlo del collasso in cui la poverta' dilaga sempre piu' e i pochi ricchi sono sempre piu' ricchi e mai paghi delle immense fortune sottratte alla collettivita'.
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