Regia di Jaume Balagueró vedi scheda film
Ma che fine hanno fatte le vecchie case infestate di una volta? Non pretendo spettri o creature demoniache come in Rec, ma...il portiere maniaco che si infila sotto il letto della bella e solare ragazza per farle sparire il sorrisetto?! Cioè, va bene che in Spagna con la crisi occupano gli appartamenti, ma almeno o sono loro o sono sfitti! In Bed time ( e non capisco come mai sulla locandina sopra la "e" ci sia una A cerchiata anarchica, ma va beh...), non si parla di crisi economica, ma di vera e propria depressione. In questo condominio lussuoso, con tanto di portiere, ascensore elegante, servizio di pulizie negli appartamenti, quello che succede nel mondo reale non viene minimamente affrontato. Cèsar, il nostro eroe portiere, appunto, è vagamente psicopatico e (in)volontariamente svela il marcio che si nasconde dietro ogni stanza, ogni parete, ogni porta; dalla bambina che lo ricatta con film porno alla signora anziana che è giò morta dentro ma ancora non lo sa. Ma la sua vittima preferita è la signorina dell'appartamento 3A, l'unica in apparenza ad avere una certa confidenza con lui. A parte la madre morente. E a Cèsar questo non va giù. Tutti, nessuno escluso, devono essere infelici come lui. Se non lo sono, lui è qui per questo. Sente ogni cosa, manipola, si intrufola nei pc degli altri, scrive lettere minatorie e addiruttura addormenta la gente col sonnifero o infesta tutto con gli scarafaggi. C'è qualche momento di tensione, in cui sembra un buon thriller, specialmente nel contrasto della colonna sonora. Ma la ripetizione dei gesti, e a mio avviso qualche buco nella sceneggiatura, lo appesantiscono un pò troppo. Non che sia noioso, ma preferivo la Casa dove abitava S.Raimi.
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