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Nudi e felici

Regia di David Wain vedi scheda film

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La recensione su Nudi e felici

di supadany
4 stelle

Commedia che vorrebbe passare per alternativa, con qualche riflessione anche sociali, ma che alla fine è assai meno eversiva di quanto possa apparire di facciata e che vacilla anche sul versante prettamente comico.

Appena comprato il loro appartamento George (Paul Rudd) perde il lavoro ed insieme alla moglie Linda (Jennifer Aniston) è costretto a trasferirsi dal fratello, ma questa coabitazione non può funzionare.

Un giorno i due si imbattono in un motel che scoprono essere una comune di hippie dove il modo di vivere e pensare è molto diverso dalle loro abitudini.

Decidono di fermarsi, tra alti e bassi che mettono in discussione alcuni dei loro principi ed il loro stesso rapporto.

 

 

Dopo un preambolo segnato dalla crisi economica, e quindi dalla conseguente difficoltà di restare al passo, che appare ben inserito si entra nel vivo con le varie stramberie del loro nuovo gruppo di amici, nel quale spiccano personaggi diversi, quasi tutti con peculiarità atte a stimolare la risata.

Però a parte le questioni di costume la scrittura non pare essere calibrata alla perfezione, ci si basa più su delle gag di repertorio anche se poi non manca qualche fulmine a ciel sereno, in tal senso il momento clou è sicuramente il “cerchio dello sballo” con tuttò ciò che si può portare dietro una completa perdita dell’autocontrollo.

Poi ad un certo punto ci si comincia a chiedere dove potrà mai voler andare questa storia, la situazione si ingarbuglia, anche un po’ inutilmente, qualche certezza viene meno (di fronte ai denari certe convinzioni vacillano) ed affiorano alcuni dubbi personali che comunque sono rivolti a completare una commedia (quindi nessuno scossone importante) che le sue carte migliori se l’era già giocate nella prima parte.

Un film che sembra aspirare a qualcosa in più del solito (la commedia è un genere piuttosto inflazionato in quanto a qualità), ma che poi si incanala in percorsi meno brillanti, con Paul Rudd a suo agio nell’essere un personaggio spaesato e Jennifer Aniston a corrente alternata, per un risultato complessivamente evanescente.

Un po’ pasticciato. 

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