Regia di David Wain vedi scheda film
Diciamo che con Jennifer Aniston nuda sarei stato felice anch’io ma qui c’è poco di cui rallegrarsi. Altro esempio di commediola sciatta e priva d’inventiva, tranquillamente archiviabile come “belinata” prima ancora che entri nel vivo degli avvenimenti. George e Linda vorrebbero fare la bella vita a New York ma la crisi e la HBO si portano via rispettivamente il lavoro di lui e le velleità artistiche di lei costringendoli ad abbandonare la metropoli per altre soluzioni d’emergenza. Nella ricerca di un nuovo inizio, i nostri s’imbattono in una comune di libertini naturalisti che pare essere la giusta soluzione ai loro problemi. Anche qui il plot tutt’altro che originale va sviluppandosi accumulando luoghi comuni e ovvietà senza particolari doti di humor, puntando tutto sulle difficoltà di adattamento al nuovo stile di vita hippie. Peraltro credo di non aver ancora capito come abbia fatto Paul Rudd a diventare un interprete di primaria importanza; continuo a trovarlo totalmente insipido e privo di qualsivoglia verve. Qui l’alchimia con la Aniston latita ed il suo (mini)monologo allo specchio è uno dei momenti più inutili visti di recente (e non è colpa del doppiaggio, in lingua originale non fa ridere comunque). Il dramma è che anche i comprimari lasciano il tempo che trovano a partire dal santone di Justin Theroux (perché poi?) passando per la sventolona disinibita di Malin Akerman (ancora?). Aggiungiamoci un insopportabile happy end universale e il disastro è servito. Probabilmente il film più brutto uscito dalla combriccola Apatow.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta