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È stato il figlio

Regia di Daniele Ciprì vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su È stato il figlio

di GIMON 82
8 stelle

Una sorta di "favola" alla palermitana,figlia del "Cinico tv" che fu,(o cu fu) l'esordio registico di Daniele Cipri' parte da qui,in una Palermo anni 70/80 in odore di mafia.La famiglia Ciraulo è di quelle sottoproletarie di pasoliniana memoria o se vogliamo una sorta di umanita' che un po rassomiglia ai baraccati di "Brutti,sporchi e cattivi".Siamo in un ufficio postale in cui un uomo dall'esistenza  anonima intrattiene le attese raccontando una "favola" di una volta,la famiglia Ciraulo appunto come protagonista.Servillo padre,moglie,IL FIGLIO Tancredi,la figlioletta Serenella e i nonni.Un humus familiare che campa come puo',in palazzoni decadenti e puzzolenti,la gita domenicale al mare,il lavoro in uno scasso di ferraglie...si tira avanti come tante famiglie del sud,fino a quando una pallottola vagante che puzza di mafia trafigge la piccola Serenella.Ed è qui che parte la storia,tra soldi rese alle vittime di mafia che "non arrivano" e crediti resi ad usurai,fin quando i soldi arrivano e si spe(A)ndono in una spesa di enorme futilita':IL MERCEDES,nuovo di zecca,simbolo di riscatto sociale...un ambizione che aliena l'esistenza del capoclan Nicola.Il padre adotta la MERCEDES come la figlioletta che fu,dedicandole ogni attimo e dimenticandosi del resto.Ma anche le auto "rischiano" la "Vita",ed è qui che ci si spinge oltre fino ad un amaro e triste epilogo,una tragedia greca di quelle meridionali,dove un giovane timido ne è vittima (IN)consapevole a scapito di un cugino gia' BOSS che ha il guadagno facile e puo' mandare avanti LA FAMIGLIA."E' stato il figlio" è un po il reflusso della commedia italica di una volta,di quelle dove le amarezze e le tristezze della vita son trattate con fondo ironico e grottesco.Bisogna dire che rispetto ad altri prodotti della cinematografia italica odierna questo film gode di ottima qualita' sia registica che attoriale.Cipri' ci ha messo del suo,sopratutto nel tratteggiare luoghi,facce e situazioni intrise di grottesco alla CINICO TV.Un sottofondo sarcastico",melancomico" in cui si evince il decadimento culturale e sociale dell'Italia d'oggi.L'edonismo e il danaro sono i padroni delle nostre esistenze a cui si sacrificano gli anelli deboli della catena.Un film convincente sopratutto nelle interpretazioni in cui giganteggia il gran Servillo,siculo irresistibile,mattatore incontrastato in ogni passaggio.Ottimi Alfredo Castro e il giovane Tancredi/Falco,bisogna dire che nonostante i temi gia' visti e scontati,l'opera rende bene  i messaggi e le idee,e in barba alle solite critiche Cipri' ha svolto un ottimo lavoro che emoziona e lascia il segno....fossero tutti cosi' i film italiani non staremmo a parlare di crisi di cinema......

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