Regia di Mario Martone vedi scheda film
Il ritratto della decadenza intellettuale ed emotiva di un uomo attraversato da un'inquietudine insopportabile; ispirato ad una storia vera, Morte di un matematico napoletano è l'esordio cinematografico di Martone, che fino a quel momento aveva lavorato soltanto per il teatro. I premi sono arrivati subito (fra gli altri, meritatissimo il David al protagonista Carlo Cecchi), anche se questo film è stato più caro alla critica che al pubblico; Martone continuerà comunque ad alternare cinema (L'amore molesto, 1995) e teatro. Qui la nativa Napoli è inquadrata sotto una luce tendente al giallo che ben rappresenta lo stato d'animo malato del protagonista. Parte secondaria per Toni Servillo ed ancor più piccola per Vincenzo Salemme.
1959. Renato, professore napoletano di matematica, è ormai allo sbando: alcolizzato ed invaso da un'inspiegabile inquietudine, lasciato dalla moglie e lontano dagli amici anche quando è insieme a loro, viene infine trovato suicida.
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