Regia di Bennett Miller vedi scheda film
Riuscito film di impianto sportivo, inconsueto rispetto a tanti prodotti americani di questo genere, realizzati in abbondanza nel corso degli anni, soprattutto oltre oceano. Utilizzando una terminologia tipica dell'ambito dei videogiochi, lo si potrebbe definire un film sportivo manageriale. Moneyball si basa, infatti, sull'autobiografia del vero dirigente sportivo Billy Beane (qui interpretato da Brad Pitt), manager della squadra di baseball Oakland Athletics, una società la cui forza finanziaria, in relazione alle altre franchigie della Major League Baseball, viene così descritta dallo stesso Beane alla riunione tecnica della società: «ci sono squadre ricche e squadre povere, poi ci sono venti metri di merda e poi ci siamo noi». Per questo, qualsiasi successo ottenuto dalla sua società sportiva nella MLB è valutabile alla stregua di un miracolo: figuriamoci quale sia lo stupore quando questa squadra, che sta venti metri sotto la merda, mette in fila una serie di vittorie consecutive che nella storia del campionato professionistico statunitense non si erano mai viste.
Il problema del film è che, invece, di questi miracoli sportivi nel cinema americano se ne sono già visti parecchi. Vero è anche che ancora una volta, come già in Truman Capote - A sangue freddo (2005) e successivamente in Foxcatcher - Una storia americana (2014), Bennett Miller, senza doversi inventare alcunché di trascendentale, sa individuare nella storia recente - se non nella cronaca - americana una plausibile chiave di lettura per quella società. E lo sport è da sempre una credibile metafora per una società competitiva come quella statunitense.
Il metodo di gestione della società sportiva suggerito a Billy Beane dal giovane statistico Peter Brand (Jonah Hill) è indubbiamente rivoluzionario e per qualche verso anche estendibile a diversi ambiti, ma tuttavia è difficilmente generalizzabile ed ancor più difficilmente di sicuro successo nello sport - nel baseball come, a maggior ragione, nel calcio, disciplina che noi conosciamo meglio e dove miriadi di variabili possono minare qualsiasi metodo scientifico applicato.
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