Regia di Bennett Miller vedi scheda film
un uomo non soddisfatto di sè e di quello che è nella vita cerca un riscatto personale volendo riscattare una squadra di baseball minore dalla sua bassezza. le squadre più grandi usano il suo team come supermercato di talenti e ogni anno i più bravi se ne vanno verso lidi più apPAGAnti. i soldi che ci sono, sono pochi e così con l'aiuto di un giovane laureato in economia cerca di gestire e organizzare un nuovo team secondo calcoli matematici. ma se anche le cose sembrano andare bene, c'è l'inatteso a guastare la festa. se è probabile che le cose possano andare bene matematicamente calcolate, non è sicuro che le cose vadano come devono andare; comunque. soprattutto quando ci si mette di mezzo il fattore umano. di sicuro c'è che il protagonista ha sbagliato e ora, dopo che ha sbagliato, lo sa. jonah hill è bravo, ma è attraverso il personaggio forgiato da un esemplare brad pitt che ci si aggrappa a questo entusiasmante film "sportivo". forse più incisivo che né l'albero della vita malickiano, perchè qui la metamorfosi c'è ma non si nota, si cammuffa attraverso i suoi vestiti ordinari e sgualciti e soprattutto attraverso i ricordi che emergono flash-backanti dai suoi bellissimi occhi, ma che vengono opportunamente tenuti nascosti a chiunque gli stia davanti, soprattutto durante il lavoro e nei confronti con gli scouts e l'allenatore, un mostruosamente camaleontico philip seymur hoffman che amo e che adoro alla follia.
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