Regia di Roberto Faenza vedi scheda film
James, alle soglie dei 18 anni, non ha alcuna intenzione di andare al college. Della socialità se ne infischia. Colpa anche degli esempi in famiglia: una madre ninfomane, un padre a cui piacciono le ragazzine e una sorella piena di sè a livelli morbosi. I genitori mandano James da una psicologa, ma l'unica persona che veramente sembra capirlo è la bizzarra nonna.
Tratto dal romanzo-bestseller omonimo scritto da Peter Cameron e pubblicato nel 2007, Un giorno questo dolore ti sarà utile rappresenta più un passo ambizioso per Roberto Faenza - alla ricerca di un nuovo pubblico, sostanzialmente - che un prodotto interessante per i suoi spettatori. L'ambientazione americana, le riprese effettivamente svolte in terra yankee, il cast internazionale lasciano presupporre la volontà di fare un 'salto di qualità' per il regista, comunque già capace di lavorare a buoni/ottimi livelli di budget anche nel Belpaese; quel che davvero non si può perdonare facilmente però è la forma simil-televisiva che Faenza ha voluto imprimere all'opera: peccato, perchè la storia dell'adolescente James, protagonista del film e del libro, è ben solida e complessa, e propone riflessioni interessanti sui rapporti genitori-figli e sulle differenti aspettative di due generazioni. Toby Regbo, giovanissimo inglese con poche esperienze di set alle spalle, è un interprete sufficientemente credibile in un ruolo sfaccettato come quello di James; fra gli altri elementi del cast si possono citare Ellen Burstyn, Peter Gallagher, Lucy Liu, Stephen Lang, Deborah Ann Woll, Dree Hemingway (figlia di Mariel, perciò bisnipote dello scrittore). Ancora un adattamento di un romanzo dalle forti pieghe psicologiche per Faenza (due anni prima dirigeva Il caso dell'infedele Klara, nel 2005 I giorni dell'abbandono), qui anche sceneggiatore insieme a Dahlia Heyman. 4/10.
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