Regia di Cristina Comencini vedi scheda film
Un film imperfetto, questo è sicuro. Sbagliato nella seconda parte, coraggioso negli intenti ma non all'altezza delle aspettative. Eppure la recensione di FilmTv dice il vero quando parla di un inizio promettente: una lunga ellisse, madre e figlio piccolo in viaggio verso l'isolamento della montagna. Rapporti umani tutt'altro che banali, l'ombra di un esaurimento nervoso, le notti in bianco, l'amore, il nervosismo, la solitudine. Dopodiché l'orrore, il blackout. Un silenzioso testimone entra in scena a mo' di salvatore evitando la tragedia ma innescando un nuovo meccanismo che porterà i tre personaggi su dinamiche più convenzionali anche se idealmente inconcepibili. La sensazione è che alla Comencini sia mancato il fegato ed uno script più solido; il potenziale c'era, l'ambientazione perfetta anche, come se non bastasse, pure il cast era da grande occasione. Invece? Tutto sprecato o quasi ma la tensione emotiva di quella mezz'ora iniziale non si dimentica e nonostante le derive sentimentali improbabili, alla Comencini va riconosciuto il fatto di aver messo in scena almeno due nuclei familiari tutt'altro che edulcorati. Sentita la prova della Pandolfi che convince in un ruolo scomodissimo. Meno bene il talentuoso Filippo Timi che finisce sempre - anche involontariamente - col fare la parte dell'orco incompreso.
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