Matt King (George Clooney), marito indifferente e padre di due bambine, più che alla famiglia si è sempre dedicato alla sua carriera di avvocato e alla cura degli interessi economici derivanti dalla moltitudine di proprietà terriere alle Hawaii. Dopo che un incidente in barca nei pressi di Waikiki riduce la moglie in coma irreversibile, Matt scopre che la donna per anni ha condotto una doppia vita, tenendo in piedi una relazione con Brian, un venditore di immobili, residente nell’isola di Kauai. Intenzionato a conoscere il rivale, Matt decide di mettersi in viaggio insieme alle due figlie per recarsi dall’altro lato dell’arcipelago. Grazie al viaggio, l’avvocato rivaluterà tutto il passato rivoluzionando l’ordine delle sue priorità.
Note
Attori nevrotici in micromondi disfunzionali, un tono grottesco ammaestrato, un equilibrio instabile tra pudore narrativo e paracula assenza di responsabilità (con armamentario d’ellissi, boutade e ukulele pronto a ovattare i rumori di tragedia). Pattern da cinema indie, con una differenza: Payne, alle didascaliche sentenze da Smemoranda, preferisce l’impaccio dell’eloquio, le parole che non dicono, ma quelle che nascondono la matassa dei pensieri.
Il curriculum di Payne parla chiaro, e qua, forse con furbizia (adattando il film intorno alla figura di un Clooney "sfigato" e grottesco come nel 95% delle sue apparizioni), riesce a costruire un castello solido e, non solo esteticamente, valido. Piacevole sorpresa 8
La iella non guarda in faccia a nessuno: se decide di colpire, anche i ricchi cascano sotto i suoi "amari" colpi. Mega produzione americana che, come consuetudine, punta tutto agli estremi. Clooney proiettato in un universo lacrimevole, ma ben poco convincente dato l'ambiente elitario del tutto estraneo allo spettatore comune.
In passato, Alexander Payne, il regista di questo film aveva al suo attivo il delizioso Sideways (non un capolavoro, ma un godibilissimo film lungo le strade californiane del vino) nonché il più impegnativo A proposito di Schmidt, di cui ricordo la bella interpretazione di Jack Nicholson.
Il bel titolo "I discendenti" è purtroppo andato perduto nella traduzione, ma rimane intrigante e riuscitissimo questo esile racconto, un po' intimistico, un po' estetizzante, del vissuto di un padre con due figlie di fronte alla morte imminente della moglie...
Voto 7.
Payne raccontare in maniera inedita e poco piagnucolosa (ma con punte di lancinante commozione) il dissesto che crea ogni malattia terminale e il conseguente lutto che produce. Strappa ovviamente qualche lacrima (credo che fosse inevitabile) ma non è mai ricattatorio, il che visto il soggetto, è davvero un grande pregio.
Film chillout con finale lacrimogeno in un contesto ambientale da favola, da non buttare del tutto ma con la gran voglia di vedere subito dopo un bel action movie di quelli che fanno uscire gli occhi dalle orbite!
Un po’ triste ma interessante. Della seria “la ricchezza non fa la felicità” oppure “anche i ricchi piangono”. Si tocca anche il tema ambientalista della difesa di uno dei pochi angoli della terra rimasti vergini. Bravo il buon George.
Non un film eccelso e francamente non una delle migliori interpretazioni di Clooney. Notevole invece la prova della figlia maggiore interpretata da Shailene Woodley.
Vuole commuovere ma non disdegna quattro risate, vuole raccontare sentimenti reali ma attraverso caricature di personaggi, vuole la semplicità ma la dilata eccessivamente. Non brutto ma inutile!
E’ molto interessante osservare la maniera, il modo, in cui Alexander Payne in Paradiso amaro – The Descendantsin originale) riesce con pochi tocchi e senza troppe acrobazie linguistiche, a distruggere l’abusato e frusto “luogo comune hawaiano” che identifica l’isola come un agognato Eden ancora immacolato ed ecologicamente sostenibile (ovviamente molto lontano dal reale). Il suo… leggi tutto
“Paradiso amaro” (The Descendants, 2011) è il quinto lungometraggio di Alexander Payne. Al regista del Nebraska piace girare il suo Paese: sempre con tono ridente e delicato con nascondimenti di personaggi di varia umanità. Insomma un piglio autoriale ma nello stesso tempo con un disincanto giusto (è il caso di “Sideways”, 2004) e un fervore interiore lasciato agli amici (come in… leggi tutto
Paradiso amaro. Ovvero come ti confeziono un prodotto facile facile e di largo consumo spacciandolo per imperdibile opera che scandaglia i vortici esistenziali di traversie familistiche. Tu chiamali se vuoi, paraculi. La prima cosa che il regista-sceneggiatore Alexander Payne intende enunciare è che anche alle Hawaii le persone possono soffrire, sbagliare, tormentarsi, insomma “vivere” e,… leggi tutto
(Buon 368 marzagosto.) Five Women, or: “What happens now?” Nell’estate del 2019, contemporaneamente (quindi, come spesso accade, con bozze ed intenzioni che giravano sottobanco già da un…
L'avvocato Matt (George Clooney) ha tutto dalla vita: moglie, figlie e solidità finanziaria. Finché un tragico incidente lo vede costretto ad assistere la moglie, rimasta tragicamente in coma. In questa infelice circostanza, dopo confessione di una delle due figlie, Matt viene a sapere della relazione extraconiugale tenuta dal coniuge con un agente immobiliare che…
Questa terza sua fatica, The Descendants (ovvero Gli eredi, orribilmente tradotto in italiano con Paradiso amaro), sembrava promettente sia per il quasi unanime consenso da parte della stampa internazionale specializzata (con la lodevole eccezione dei Cahiers du Cinéma) sia per le attese che il numero ragguardevole di nomination in vista degli Oscar…
Film carino sulla bellezza della Terra e sull'amarezza della vita. Il tema è spinoso e intenso, ma il regista cerca di affrontarlo come la praticità della vita quotidiana. Alla fine dopo tutte gli dispiaceri che la vita ci fa provare rimane la terra, il mare è il cielo che rimangono testimoni di tutto e di tutti...Clooney recita bene e mai sopra le righe
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Commenti (21) vedi tutti
Il curriculum di Payne parla chiaro, e qua, forse con furbizia (adattando il film intorno alla figura di un Clooney "sfigato" e grottesco come nel 95% delle sue apparizioni), riesce a costruire un castello solido e, non solo esteticamente, valido. Piacevole sorpresa 8
commento di fra_pagaBanale, recitato male e soporifero
commento di Micheleblu1Bello spaccato di vita familiare, suggestivo, malinconico e ironico. Certo Clooney tradito per Shaggy di Scooby Doo non si può vedere...
commento di Aaanton71La iella non guarda in faccia a nessuno: se decide di colpire, anche i ricchi cascano sotto i suoi "amari" colpi. Mega produzione americana che, come consuetudine, punta tutto agli estremi. Clooney proiettato in un universo lacrimevole, ma ben poco convincente dato l'ambiente elitario del tutto estraneo allo spettatore comune.
leggi la recensione completa di undyingIn passato, Alexander Payne, il regista di questo film aveva al suo attivo il delizioso Sideways (non un capolavoro, ma un godibilissimo film lungo le strade californiane del vino) nonché il più impegnativo A proposito di Schmidt, di cui ricordo la bella interpretazione di Jack Nicholson.
leggi la recensione completa di laulillaIl bel titolo "I discendenti" è purtroppo andato perduto nella traduzione, ma rimane intrigante e riuscitissimo questo esile racconto, un po' intimistico, un po' estetizzante, del vissuto di un padre con due figlie di fronte alla morte imminente della moglie... Voto 7.
leggi la recensione completa di ezzo24Carina Shailene Woodley ma per il resto a parte il Tema trattato nulla di cosi' appassionante da ricordare.voto.4.
commento di chribio1Una famiglia sifilacciata che vive nel presunto paradiso delle Hawaii viene sconquassata da un tragico evento, e ritrova l'unità.
leggi la recensione completa di BalivernaLeggo qui sotto "miglior sceneggiatura ... Oscar 2012". Come sono caduti(a) in basso...
commento di paoscaPayne raccontare in maniera inedita e poco piagnucolosa (ma con punte di lancinante commozione) il dissesto che crea ogni malattia terminale e il conseguente lutto che produce. Strappa ovviamente qualche lacrima (credo che fosse inevitabile) ma non è mai ricattatorio, il che visto il soggetto, è davvero un grande pregio.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Il film gioca la carta dell'ossimoro, mentre i paesaggi hawaiiani fanno il resto.
commento di moviemanConcordo con il voto di film tv.Film strappalacrime che raramente fa riflettere sul delicato tema trattato(l'eutanasia)
commento di antonio de curtisCommedia agro-dolce senza infamia e senza lode.
commento di Tex MurphyFilm chillout con finale lacrimogeno in un contesto ambientale da favola, da non buttare del tutto ma con la gran voglia di vedere subito dopo un bel action movie di quelli che fanno uscire gli occhi dalle orbite!
commento di vjarkivUn po’ triste ma interessante. Della seria “la ricchezza non fa la felicità” oppure “anche i ricchi piangono”. Si tocca anche il tema ambientalista della difesa di uno dei pochi angoli della terra rimasti vergini. Bravo il buon George.
commento di Artemisia1593Non mi ha proprio convinto…
commento di ALCHEMILLANon un film eccelso e francamente non una delle migliori interpretazioni di Clooney. Notevole invece la prova della figlia maggiore interpretata da Shailene Woodley.
commento di cippagsVuole commuovere ma non disdegna quattro risate, vuole raccontare sentimenti reali ma attraverso caricature di personaggi, vuole la semplicità ma la dilata eccessivamente. Non brutto ma inutile!
commento di negroFilm delicatissimo,Clooney in formato Oscar . Un film bellissimo e commovente.
commento di VAJONTUn film vuoto e superficiale che trasmette poco e niente. Si salva Clooney e poco altro. Peccato perche Sideways e Schmidt mi erano piaciuti.
commento di Utente rimosso (7)COME DICEVA IL "DIEGO" …VERAMENTE ECCEZZIUNALE
commento di fralle