Regia di Alexander Payne vedi scheda film
lascia un pò con l'amaro in bocca il film di payne col divo george. sarà che dopo sideways per me non ci sono altri payne, come non ci sono altri coen dopo fargo. però questo descendants, per il popolo italico "paradiso amaro", con tutte queste emozioni distruttive, che nel giro di pochi giorni vengono risanate come se tutto fosse così facile. quando all'inizio c'è la famosa frase in cui la voce over di pannofino ci dice che "solo perchè uno vive alle havai non si deve pensare che uno vivo in paradiso..."... poi piano piano scopri che questo fa l'avvocato e vabbè. poi scopri che i suoi avi sono niente popò di meno che la regina delle AVAI e che metà arcipelago era suo!!!!....sarà anche un paradiso amaro, ma magari è un pò più dolce che per molti altri, comunque!!!! siccome le sofferenze, le malattie e la morte sono qualcosa che di più democratico non c'è, al divo george gliene capitano di tutte, una dietro l'altra, ad effetto domino. un marito grigio, (perfetto nei pantaloni lunghi o corti color caki e le camicine AVAIANE orride che dev'essere un'orrida divisa del maschio AVAIANO), odiato da un suocero che lo tiene sempre sotto pressione(un vecchio rancoroso ma stanco per la tragedia intervenuta: bravo forster) interamente preso dalla sua attività e dalla gestione dell'enorme eredità, tanto che non si accorge che la sua vita si sta disfacendo talmente in fretta che solo una tragedia poteva far fermare il tutto. intendiamoci, non è un brutto film. del resto l'appassito george è coadiuvato da un paesaggio reso ancor più affascinante dai numerosi cieli grigi che scaricano vitale acqua per rendere quell'arcipelago rigoglioso com'è. e se per ovvie ragioni di tempo, le cose devono risolversi nel giro di due orette scarse, infastidentodi un pochino, rimane il senso di un film incompiuto o interrotto o semplicemente ispirato per una piccola percentuale. magari tra qualche anno rivedendolo.....
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