Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Cortometraggio della durata di una decina di minuti appena, uno dei primi lavori di Roman Polanski, anche sceneggiatore, neppure trentenne e prossimo alla realizzazione del suo primo lungometraggio, Il coltello nell’acqua (uscito proprio in quello stesso anno, 1962). La musica jazzata del solito collaboratore Krzysztof Komeda va a sostituirsi ai dialoghi, per un lavoro con cadenze di comicità slapstick (come accadeva già per Due uomini e un armadio del 1958), ma per nulla fine alla risata, anzi pregno di contenuti, per quanto criptici. Due uomini (‘mammiferi’, in fondo: animali e nulla più) affrontano un faticoso viaggio nel deserto innevato (esistenziale) e si ritrovano ben presto a combattere l’uno contro l’altro per decidere chi debba essere trainato e chi debba trainare. Parabola, almeno questo si intuisce a perfezione, sulla mancanza di solidarietà fra gli esseri umani e sull’istinto di sopraffazione – tema che Polanski ripercorrerà per la sua intera carriera – dell’uomo sull’uomo. 6/10.
Due uomini e una slitta, in mezzo alla neve. Nessuno dei due vuole affrontare la fatica di trainare, ma toccherà un po’ all’uno e un po’ all’altro. Finchè la perderanno e dovranno proseguire a piedi.
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