Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Presidiata al suo interno dai volti stanchi della diaspora, l'apologia del reato si trasforma con Olmi nel rischio della carità, nella chiamata quando tutt'attorno tacitamente crolla.
Tanto la chiesa, quanto i fedeli, quanto la fede stessa si dissolvono nelle loro fattezze. Ma presto nuovi accoliti si accampano sotto i piedi del Cristo. Il padre, ospite tra gli ospiti, difende la proprietà del signore. Il posto del cuore.
Attraverso una ripresa alienata e astratta nella sua composizione, il regista scandisce il tempo con una prolungata apostrofe morale, una serie di dialoghi fittizi, come nella migliore tradizione classica. La chiesa è così il tetto che appone l'anima alla solitudine. Un luogo in cui, a quanto pare, si incontrano in molti.
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