Regia di George Miller vedi scheda film
Basta pinguini! E' questo il primo pensiero spontaneo alla notizia dell'uscita in sala del secondo capitolo di "Happy Feet", vincitore nel 2006 di un Oscar nella (allora) neonata categoria del film d'animazione.
La trama: dopo aver superato nel primo episodio la sua personale crisi d'identità (non sapeva cantare in un gruppo di canterini, e si è quindi poi deciso a ballare), Mambo ora è adulto e si trova ad affrontare i problemi del figlio Erik. Goffo come pochi, il piccolo non sa ballare e ciò gli provoca una grave crisi: fugge dalla sua colonia e finisce nel gruppo di ammiratori di Sven, pinguino che dice di saper volare e ha formato intorno a sé una specie di setta di devoti.
Tra ghiacci che si sciolgono senza tregua (il messaggio ecologista è la cosa più ammirevole di tutta l'operazione "Happy Feet"), il film è visivamente molto convincente e arricchito da un 3D non inutile, ma la sua storia è davvero poco interessante.
Risate assicurate dalla coppia di gamberetti Will e Krill, che abbandonano - anche loro! - la famiglia per cercare di risalire la catena alimentare. Divertenti tanto quando "sganciati" dalla storia principale, sono una graditissima novità che rende forse questo "numero due" più piacevole dell'uno.
Non è la cosa che lascia più interdetti solo perché era già così nel primo film: alla regia del film c'è George Miller, che trent'anni fa dirigeva Mel Gibson nella trilogia di Mad Max! Negli anni successivi il suo percorso ha visto succedersi "Le streghe di Eastwick", "L'olio di Lorenzo", "Babe va in città"... e il pinguino felice.
Solito gioco di "voci", quando si tratta di film d'animazione: in originale Robin Williams, Elijah Wood, Sofia Vergara, Brad Pitt e Matt Damon nel ruolo di Will e Bill (in Italia Nicola Savino e Linus, molto meno peggio di quanto ci si poteva aspettare). In Italia Beppe Fiorello e Gigi Proietti, insieme alla cantante Nathalie (pessima nel doppiaggio, molto meglio nel canto). La traduzione delle canzoni è davvero poco riuscita, però, come spesso capita in questi casi.
(http://newamericancomedy.blogspot.com/2011/12/happy-feet-2-2011-di-george-miller.html)
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