Regia di Chris Gorak vedi scheda film
Per una volta dinnanzi ad un’invasione aliena l’azione trova ambientazione lontano dagli States (miracolo), anche se poi immancabilmente i protagonisti sono ancora una volta in buona parte americani (fortunati).
Purtroppo però per il resto il film prende, ed amplifica, difetti usuali al genere ed in più propaga stupidità in grandi quantità peccando in troppi aspetti.
Sean (Emile Hirsch) e Ben (Max Minghella) giungono a Mosca per far svoltare economicamente la loro vita, ma si ritrovano gabbati e per giunta nel mezzo di un’invasione aliena.
Insieme a Natalie (Olivia Thirlby) e Anne (Rachael Taylor) cercheranno di sopravvivere in uno scenario apocalittico, aguzzando l’ingegno insieme ad altri superstiti per trovare un modo per passare alla controffensiva.
Il mondo non si arrende, lo spettatore sì, soprattutto per colpa di un umorismo involontario che prende presto il sopravvento su tutto il resto.
Tra spiegazioni scientifiche che lasciano il tempo che trovano (meglio non indagare troppo), idee alquanto idiote degli sprovveduti (oltre al fatto che portano anche sfiga, vedasi la fine che fa il russo che da tempo se ne stava al sicuro all’interno della sua gabbia di Faraday prima di incontrarli) ed errori banali di script (alcune cose sono proprio impossibili da capire ed accettare) c’è poco di che stare allegri.
Peccato per un cast interessante (Emile Hirsch, la Thirlby e Max Minghella sono tre attori svegli che avrebbero potuto anche ispirare fiducia) vanificato in buona parte da battute e situazioni sconvenienti e per uno scenario spettrale che trova qualche buona rappresentazione (come l’aereo nella galleria del centro commerciale), ma che non può certo rovesciare sorti consolidate.
E il vero e proprio colpo di grazia arriva col (non) finale, che giunge precocemente, tanto che quasi non te lo aspetti (anche perché 80 minuti sono proprio pochi), soprattutto perché a quel punto speravo almeno in qualche scena pirotecnica, mentre invece così come gli alieni sono per lo più invisibili (idea comunque che si doveva sfruttare meglio per quanto riguarda la tensione dell’essere braccati), anche la rappresaglia (“dopo giorni di sterminio adesso inizia la guerra” afferma un temerario combattente) ci viene lasciata solo immaginare.
Film dunque a tratti sconcertante, monco sul più “bello” e con poche qualità che giustamente è stato un flop sonante praticamente dappertutto.
Deleterio.
Non sfrutta al meglio le poche armi a sua disposizione, mentre non riesce a mettere le toppe giuste laddove il progetto è lacunoso dalla fonte.
Ci mette tutto l'impegno possibile, ma il suo personaggio lascia parecchio a desiderare, soprattutto quando si tratta di far vedere che la sa lunga su tutto.
Sufficiente, ma comunque evitabile.
Di certo non l'occasione migliore per farsi la bocca nuova in attesa del suo prossimo "Robocop".
Rivedibile.
Anche lei accusa parecchio alcune lacune del suo personaggio e non ha nemmeno la classe necessaria per uscirne in qualche modo non massacrata.
Insieme a Emile Hirsch è sicuramente quella con qualche arma nel suo armamentario d'attrice.
Fa quello che può.
Sufficiente.
Non parte male, ma più il film scivola via più lui fatica ad opporre resistenza anche se è protagonista di uno dei pochissimi "colpi di scena".
Sufficienza risicatissima.
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