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La morte corre sul fiume

Regia di Charles Laughton vedi scheda film

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La recensione su La morte corre sul fiume

di Antisistema
10 stelle

Sembra impossibile che nell'America bigotta e puritana degli anni 50' sia uscito nei cinema La Morte Corre sul Fiume di Charles Laughton (1955), alla sua prima e unica regia, essendo noto ai più come attore che ha lasciato un segno nella storia del cinema (Daniel Day Lewis ha dichiarato di considerarlo una delle sue fonti d'ispirazione).
La pellicola si sviluppa con un tono da favola Perraultiana, dove i due bambini protagonisti John e Pearl, sono alla mercé del predicatore Harry Powell (Robert Mitchum), il quale prima seduce e sposa la loro madre (Shelley Winters), poi li inseguira' in lungo e largo negli stati del sud alla caccia dei 10.000 dollari che i bambini nascondono, a cui il predicatore punta.

 

Robert Mitchum

La morte corre sul fiume (1955): Robert Mitchum


Laughton fonde noir, dramma, favola Perraultiana, racconto infantile e tocchi espressionisti derivati dal lavoro marcato sulla luce e sui neri da parte di Cortez. Il predicatore Powell all'apparenza è un uomo integerrimo ed insospettabile, forse un po' troppo conservatore questo è vero, ma con i suoi modi affabili e la sua arte oratoria conquista il favore delle comunità in cui soggiorna.
Però sin da subito Rachel Cooper (Lilian Gish), tramite la narrazione di una parabola biblica ci avverte immediatamente che dobbiamo stare in guardia dai lupi, specie quelli travestiti da pecore come Powell, il cui arrivo è preannunciato da una cupa colonna sonora, che fa' da contrappunto perfetto all'immagine, scatenando tutta la spaventosa potenza della sciagura che tramite tale sinistra figura, sta per mettersi in moto. Il predicatore Powell sulle mani ha tatuato le parole "Hate" e "Love", ovvero la dualità della scelta che può compiere l'essere umano; d'altronde come ci ricorda Powell, l'omicidio di Abele da parte di Caino, deriva da uno squilibrio a favore dell'odio da parte di quest'ultimo. Il predicatore nella sua distorta interpretazione della Bibbia, è diventato un fanatico religioso che nella sua cieca fede si è autoinvestito del compito di purificare l'umanità dalla corruzione morale.

 

Lillian Gish

La morte corre sul fiume (1955): Lillian Gish


Powell con i suoi modi gentili ed affabili plagia le comunità dell'entroterra provinciale americano, grazie al suo ascendente e alla sua abilità oratoria, riuscendo a plagiare numerose persone, pronte a seguire ciecamente il guru di turno.
Gli unici sospettosi sono i bambini John e Pearl, capaci di vedere oltre la superficie ed i modi dell'uomo e per questo dovranno affrontare un'odissea che ha chiari rimandi biblici con la perinigrazione della cesta di Mosè sul fiume Nilo, affrontando i morsi della fame, numerosi pericoli (l'inquadratura della ragnatela), su una piccola barca in balia della corrente che si trascina sotto un'irreale cielo stellato, fino a che non verranno raccolti da Rachel Cooper, una donna anziana che s'è nutrita per tutta la vita di pane e Bibbia, capendo a modo proprio la parola del Signore. Rachel infatti tiene con sé un piccolo gruppo di orfanelli, di cui si prende cura sinceramente cercando di dare loro un futuro ed un'educazione, in modo da consentire loro di farsi strada nella vita. Se Powell è una visione degenerata della religione divenuta oramai fanatismo, Rachel ne è il contraltare positivo, anche se il regista si diverte ad un certo punto ad iniettare di luce bianca l'inquietante predicatore che attende da fuori casa ed invece di oscurare la figura dell'anziana donna che sulla sedia a dondolo con il fucile in mano, resta a guardia della sua prole.

 

Robert Mitchum

La morte corre sul fiume (1955): Robert Mitchum


Un film così particolare, dalla regia così personale, fortemente critico verso il fanatismo religioso e con un personaggio così controverso, folle nella sua lucidità ed ambiguo nel suo ruolo come quello di Robert Mitchum (all'apice della bastardagine negativa) che ad oggi resta il miglior cattivo della storia del cinema, non poteva che incorrere al disastro ai botteghini e ottenere critiche molto tiepide, in Europa l'accoglienza fu molto più positiva, tanto da spingere a rivalutare il film anche in America anni dopo, anche se purtroppo a causa del flop, Laughton non ritornerà più dietro la macchina da presa.

 

Shelley Winters, Robert Mitchum

La morte corre sul fiume (1955): Shelley Winters, Robert Mitchum

 

Film aggiunto alla playlist dei capolavori : //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297

 

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