Regia di Charles Laughton vedi scheda film
Siamo nel 1955 e Charles Laughton, attore di media fama, realizza questo suo unico film, molto particolare, in bilico fra una fiaba gotica e lo zucchero (più amaro che dolce) della Disney. C'è un bravissimo Robert Mitchum che marchia a fuoco tutto il film con il personaggio ambiguo del predicatore Harry Powell, in realtà un feroce serial killer che s'appoggia, tematica molto coraggiosa per quei tempi, alla Bibbia e alle letture per irretire vedove a cui carpire, dopo averle uccise, soldi e anima. Il tutto intriso di sud, con i suoi rituali di fiaccole, lunghi fiumi, pene capitali, razzismo e religione cieca e bigotta. Purtroppo, secondo me, il film è invecchiato male. Ci sono alcune ingenuità, scene che stonano, la tensione cala troppo spesso e la trama non mi pare troppo credibile. Una "murder ballad" cantata da Zucchero e non da Nick Cave. Comunque interessante.
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