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La morte corre sul fiume

Regia di Charles Laughton vedi scheda film

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La recensione su La morte corre sul fiume

di hupp2000
10 stelle

Charles Laughton, uno dei più grandi e adorabili attori britannici della Storia del Cinema, protagonista di svariati capolavori, fu regista solo in questa occasione e il suo film non ebbe successo, ma regalò agli amanti della settima arte una perla indimenticabile. La mia può apparire retorica, me ne rendo conto, ma in questo noir tutto è perfetto. La regia di Sir Charles non perde un colpo, la storia raccontata è efferata, il protagonista è abietto, l’atmosfera che si respira è terrificante, le scene si susseguono senza tempi morti, alimentando l’attesa e l’inquietudine. Robert Mitchum, con il suo sadico ghigno, la sua ironia, la sua sfacciata ipocrisia, offre una delle sue interpretazioni più impressionanti. Ride e minacia, parla con dio in persona, finge di piangere, finge di amare. E’ un serial killer da manuale, un Landru di chabroliana memoria. Accanto a lui, Sherley Winters, con quella sua presenza così poco sensuale e quella faccia da bacchettona, quasi non deve recitare per trasmettere il delirio moralistico-social-religioso da cui è abitata, come tante donne di provincia in quegli anni... E caro le costa! Non meno azzeccati e punzecchiati sono i personaggi che ruotano intorno ai protagonisti, persone disposte a credere ad occhi chiusi al rispettabile e falso reverendo, ma altrettanto pronte a volerlo linciare quando viene smascherato. Si salva solo lo “zio Birdie” (il tenero James Gleason), solitario uomo di fiume, classico vecchietto del far west che beve e gracchia, anche se qui siamo in ben altre latitudini. Due parole vanno spese per il livello della fotografia e del bianco e nero di quest’opera. Basterebbero a farne un capolavoro: dai profili delle case rispecchiate dall’onnipresente fiume alle brevissime inquadrature di animali (gufo, rospo, volpe... Che meraviglia!), passando per gli interni curati “alla Sergio Leone” e illuminati alla Hitchcock. Infine, c’è Robert Mitchum che canta. Canta arie liturgiche, essendo qui un “pastore”, ma canta veramente bene. D’altronde, la sua versione di “Sunny”, resa famosa da Sonny & Cher è una chicca!

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Ultimi commenti

  1. stanley kubrick
    di stanley kubrick

    Hai recensito in maniera perfetta uno dei miei cult assoluti. D'accordo su tutto, complimenti.

  2. hupp2000
    di hupp2000

    Grazie di cuore. Pensa che, prima di vederlo, ero scettico. Avevo letto qualche trama e critica: classico del bianco e nero made in USA, falso reverendo, Shelley Winters, letterine stampate sulle dita... Non sapevo a cosa andassi incontro. Che sorpresa!

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