Regia di Charles Laughton vedi scheda film
caso a se stante in tutta la storia del cinema; opera complessa e ambigua, aperta a qualsiasi interpretazione (psicologica, sociologica, politica, culturale, edipica, biblica...), morbosa, sarcastica, visionaria, sospesa tra fiaba e noir, tra sogno e incubo; la scena del corpo della Winters in fondo al fiume e' a meta' tra Lynch e il surrealismo; e' una pellicola cosparsa di segnali inquietanti, atmosfere angosciose, personaggi enigmatici (lo zio Billy...),comportamenti inspiegabili (specie nel finale); il fascino figurativo e musicale, unito alle performance degli attori fanno il resto. UNO DEI PIU' GRANDI FILM DELLA STORIA
come la fotografia: a dir poco magica e suggestiva
entra in scena negli ultimi venti minuti e rischia di rubare la parte a Robert...Personaggio pragmatico e rassicurante...ma che dire del momento in cui canta assieme al reverendo? Ambigua ed enigmatica
il prototipo della donna debole e succube dell'uomo; la donna che cerca redenzione attraverso un puritanesimo che nasconde gli orrori piu' grandi
la sua piu' grande interpretazione: assoluta la sua cattiveria ma anche il suo fascino
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