Regia di Cosimo Alemà vedi scheda film
Quando si gioca alla guerra è meglio conoscere le regole. Altrimenti il campo di gioco rischia di diventare una trappola per topi letale, in cui uno per uno i partecipanti vengono schiacciati. Così, un gruppo di amici in trasferta fuori porta per una partita di softair (lo sport a squadre in cui si simula uno scontro fra soldati di opposte fazioni) si ritrova a fare da obiettivo mobile per una manciata di annoiati ex militari, assetati di sangue e stufi di prendersela con i cagnolini. Anche quando si gioca all’horror è bene conoscere le regole, e Cosimo Alemà dimostra di aver ripassato la lezione: all’opera prima, proveniente dal mondo dei videoclip (porta la sua firma il suggestivo micro horror che accompagna Istrice dei Subsonica, di cui torna qui la bionda interprete Valene Kane), senza budget clamorosi confeziona un prodotto di genere curato e non privo di scelte interessanti. Atmosfere rarefatte nella prima parte, una colonna sonora straniante e avvolgente, una protagonista (Stephanie Chapman-Baker, esordiente) intensa e dal volto non convenzionale ne fanno un’opera anomala nel panorama horror italiano. Il suo limite, forse, è proprio quello di ricalcare il modello del torture porn americano (anche se le concessioni allo splatter sono poche) senza troppa originalità narrativa, con una banda di sadici cacciatori dalle motivazioni irrilevanti, ma la tensione non manca.
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