Regia di Seth Gordon vedi scheda film
Commedia irriverente e sboccata, che si lascia seguire molto volentieri.
Non ce l’avevo in cima ai film da vedere, anzi, perché pensavo fosse tutto sommato una coglionata. E’ lo è, chiaro, ma è una simpatica coglionata. Narra di questi tre amici che, nei loro lavori, hanno dei capi terribili, ostici, insopportabili, spesso molesti e comunque bastardi. Arrivano al punto di concepire l’ipotesi di farli fuori, in qualche modo. Inutile dire che, non essendo il terzetto composto da geni, non finirà come pensavano loro. Commedia alla fine simpatica, che fa il verso a tante altre (in primis direi Una notte da leoni, quanto meno per un certo clima), si avvale di quella che alla fine è una buona sceneggiatura, con dialoghi scritti benissimo (ok alla fine non ci si fa caso, ma là è il motivo del successo) e di un cast straordinario. Nel senso che mentre i tre protagonisti sono volti noti ma non nomi noti (ottima la chimica tra loro), il contorno è da urlo!! Jennifer Aniston (penso mai tante parolacce e volgarità da parte sua!), Colin Farrell assolutamente scorretto (e ennesimo film dove si abbruttisce), Kevin Spacey (un cattivo geniale, ma dai fatelo lavorare, è uno dei più bravi!!), Jamie Foxx, pure Donald Sutherland…e tutti disposti a parti comunque secondarie. Film piaciuto abbastanza a critica e pubblico; ebbe costi decisamente bassi per gli standard USA e fu un successone, forse inatteso, che portò a un inevitabile sequel. Voto 6/7. Infine menzione di onore al titolista italiano, che qua uccide la gara per il titolo più coglione del decennio. L’originale era Horrible bosses, comprensibile anche in lingua originale, potevano mettere che so Capi orrendi, orribili, bastardi o meglio lasciarlo così. Invece il titolista, una mattina dopo una cena a base di peperonata e polpettone, forse, ha partorito questa troiata, questo prodotto del male assoluto, “Come ammazzare il capo” (ma non tutti i capi vengono ammazzati, tiè), poi i puntini, che sono già la conferma che il titolo è una merda, “e vivere felici”, quando nel film non si sa se i protagonisti a quel punto vivranno felici, perché il film finisce, potevano mettere …e andare tutti in Tibet, tanto era uguale, comunque non si sarebbe saputo se andavano in Tibet o a cagare, che è dove manderei il sopra citato titolista, e poi da un bravo analista.
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