Regia di Nick Murphy vedi scheda film
Spesso avviene che per comprendere lo spirito di un film, o per coglierne comunque una sfumatura, occorra andarsi a leggere il titolo originale. E' il caso di questo 1921 – Il Mistero di Rookford, che in origine suona come The Awakening, ovvero il risveglio.
Il risveglio in questione è quello della protagonista, Florence Cathcart (Rebecca Hall), una solerte indagatrice impegnata nello svelare le truffe che nell'Inghilterra appena uscita dalla Prima Guerra Mondiale (devastante per il contributo di vite umane richiesto) vengono rifilate ai parenti dei deceduti in battaglia da parte di sedicenti medium senza scrupoli.
Opera indubbiamente meritoria questa, senonché la solerte Florence tutta raziocinio e scetticismo appare un po' troppo supponente nelle sue ferree convinzioni, cosa che la rende piuttosto antipatica.
A farle perdere un po' (molto, a dire il vero) del suo smalto e, come si suol dire, a farla scendere dal piedistallo della ragione arriva una richiesta di aiuto da parte dei responsabili di un collegio immerso nella campagna inglese, travolto dalle voci incontrollate riguardanti la presenza del fantasma di un bambino.
Il risveglio dunque avviene qui, perché una serie di eventi inspiegabili, ai quali una sempre più sconcertata Florence cercherà di dare una risposta logica e razionale, porteranno l'investigatrice a confrontarsi con ricordi ed eventi del proprio passato che parevano ormai sepolti sotto la maschera polverosa del ricordo.
1921 – Il Mistero di Rookford, è un film intrigante che però non riesce a decollare. I punti deboli di questa pellicola sono parecchi e finiscono per sovrastare i meriti che comunque ci sono e vanno riconosciuti.
Nick Murphy è un bravo regista, riesce a creare suspence e colpi di scena apprezzabili dagli amanti del genere, ma difetta in continuità e la narrazione non risulta lineare.
Se in certi passaggi il film riesce ad avvincere lo spettatore, in altri si perde in formalismi che ne minano la tensione finendo così (cosa tremenda per un thriller a tinte horror) per risultare noioso.
Rebecca Hall svolge un eccellente lavoro nell'impersonare la protagonista che progressivamente passa dalla supponenza di chi crede di poter dare una spiegazione a tutto allo sconcerto di chi vede crollare rovinosamente il castello delle proprie certezze. Purtroppo il co-protagonista Dominic West (qui lontano anni luce dal personaggio del leader di una band heavy metal che intepretò nel film Rock Star) nel ruolo del Professor Mallory risulta un po' troppo ingessato nel suo tentativo di dare un aspetto compassato e profondamente British al suo personaggio.
Ma la cosa che a mio parere inficia più di tutto sulla valutazione finale è il senso di già visto che non può non aggredire lo spettatore più attento.
Nonostante il tentativo del regista di proporre la sua storia in maniera originale, appaiono troppo evidenti i collegamenti con The Others di Amenabar, pellicola che è nettamente superiore a questa, generando così un confronto impietoso.
E altrettanto pesante risulta essere l'inevitabile pargone con The Orphanage di Bayona, film non agli ottimi livelli di The Others ma di eccellente qualità, e anche in questo caso la pellicola di Murphy esce sconfitta.
1921 – Il Mistero di Rookford riesce comunque a essere un prodotto interessante e merita una visione, ma per quegli evidenti difetti che non possono non saltare con chiarezza agli occhi dello spettatore dotato di un po' di senso critico e di conoscenza del genere, non riesce ad andare oltre ad una sufficienza di stima.
Robert Mallory (Dominic West): "E'quello il buio più nero. Quando ci sforziamo di non aprire gli occhi"
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Ho visto il film oggi e ho letto il suo commento che ricalca perfettamente il mio. Sabrina
Grazie Sabrina, un saluto!
Sei stato fin troppo generoso: per me una grossa delusione. Noioso, prolisso, con i soliti finali che si susseguono, senza scossoni, con interpreti piuttosto anemici (anche Rebecca Hall mi è parsa piuttosto insopportabile ed il suo personaggio era quello che destava in me la maggiore curiosità con la sua capacità di smascherare sedute spiritiche e presenze fantasmatiche ma poi anche lei apre gli occhi e io purtroppo li ho chiusi). Forse è ora di dire basta a film di, con, su fantasmi. Impalpabile. Ciao Gianni
E' vero, è un prodotto con alcuni limiti piuttosto evidenti (che del resto ho indicato nella mia ecensione).
Tuttavia....ho visto ben di peggio! Alla fine una sufficienza sia pur risicata non l'ho voluta negare.
Il problema di questo tipo di film è che è alto il rischio di cadere nel già visto, rischio cui si sottraggono davvero in pochi (e sempre di meno verrebbe da dire).
Ciao e grazie per l'intervento..
Ottima recensione, ricalca quasi in toto le impressioni e valutazioni personali avute durante la sua visione. La sufficienza a mio avviso è comunque meritata perché è un film dignitoso, il mestiere c'é anche se non vi sono palpiti di inventiva e colpi di genio creativo. E' vero che i contenuti sono simili ad altri, ma trattandosi di fantasmi è difficile inventarsi qualcosa di nuovo. Mi era parso grossolano nella sceneggiatura il tratteggio psicologico della scienziata che dalla supponenza da saccente casca così facilmente nel panico di fronte alle prime avvisaglie di fenomeni anomali, roba da psicolabili ansiogeni, troppo contraddittoria, ma poi lo si capisce che era una reazione giustificata dal suo coinvolgimento con la storia fin dalle origini, che inconsciamente forse iniziava a percepire e che minava la sua sicurezza razionale. Complimenti ancora per la recensione. Claudio
Grazie Claudio, in effetti guardando cosa ci è stato propinato ultimamente con l'etichetta "horror" questa è una pellicola che almeno mantiene la dignità.
Un saluto e a leggerti presto
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