Trama
Dopo anni di assedi e guerra, la città di Troia è finalmente capitolata e gli Ateniesi fanno scempio degli abitanti, uccidendone gli uomini e rendendo schiave le donne. Ad Andromeda, moglie di Ettore, spetterà un crudele destino di sofferenza e rassegnazione. Dopo aver visto morire il marito, dovrà anche assistere impotente all’assassinio del figlio Astianatte, lanciato fuori dalle mura della città per volere di Ulisse, intenzionato a non dare nuova discendenza alla stirpe di Priamo. La donna sarà costretta a reprimere il proprio dolore, senza alcuna possibilità di scelta.
Note
L’ambientazione naturalistica in terra calabra (con qualche risvolto pittorico che sfocia nel cartolinesco) fa risaltare una recitazione (decisamente ondivaga in qualità) esasperata, che provoca nello spettatore un vago senso di alienazione; la messa in scena simula una sorta di rigore nella frontalità, nella stilizzazione, nell’asciuttezza della composizione, ma poi devia, sbraca in un montaggio ricercato, ottusamente moderno, che fa crollare l’unica sensazione plausibile di fronte a opere come questa: l’essere fuori dal tempo propria del Mito. Così L’ultimo Re finisce per essere un oggetto anomalo e irrisolto, figlio deforme di un cinema impossibile da riproporre (l’Edipo Re e la Medea di Pasolini, autore/ossessione del regista). Nonostante le intenzioni, purtroppo, è teatro decontestualizzato, cinema poverissimo.
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (1) vedi tutti
Molto lento verboso e teatrale.voto 4
commento di wang yu