Regia di Rob Minkoff vedi scheda film
Parte male, sto filmetto, con una campionatura di varia umanità, che vuole risultare simpatica, ma da subito sta sulle balle. Siamo sul 5, se non che da un certo punto in poi, vira sul giallo, e allora incuriosisce, anche abbastanza, e alla fine arriva alla sufficienza.
Film sicuramente perdibile (le buone critiche mi avevano despistato, non serve vederlo, e a non vederlo, non si perde nulla), ma dato che è capitato, vabbè, c’è di peggio, ma anche molto di meglio. Mi aspettavo di più, dovevo dare più ascolto al grande pubblico e alla sua accoglienza molto tiepidina.
In breve, due bande assaltano la stessa banca, ma forse, alle spalle di tutto ciò, c’è un piano ancora più grande. Si rivedono Patrick Demsey e la Ashley Judd, simpatici e onesti. Film alimentare e basta, chissà il critico che ci avrà visto. Il titolo vero è Flypaper, cioè Carta moschicida, alludendo quanto meno a qualche trappola, mentre il titolo italiano, come al solito, non significa un cazzo di niente (pardon), non ci sono truffe e non vengono spiegate regole particolari, ma si sa che il titolista italiano gode della legge Basaglia e della chiusura dei manicomi. Il film non ha praticamente incassato, uscendo al cinema ma venendo subito ritirato, forse doveva uscire solo nell’home video, meglio, così non lo vedevo.
Ha fatto di molto meglio, direi
Non più la bellezza mozzafiato di un tempo
Simpatrico pazzoide
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