Regia di Massimo Venier vedi scheda film
Premetto: non ce l'ho con Fabio Volo. All'uso mi sarebbe anche simpatico ma rientro in quella fascia di persone che non riesce a spiegarsi come questo (non più) giovane prezzemolino sia ancora in grado di tramutare in oro tutto quello con cui viene a contatto. Radio e televisione, romanzi (?) e cinema. Il tutto senza avere alcuna abilità specifica. Un miracolato consapevole di essere tale in un paese tanto indulgente con i fenomeni popolari quanto irriconoscente nei confronti del merito oggettivo. D'altro canto, se gira così, perché non approfittarne? "Il giorno in più" è la classica commediola romantica che ti puoi aspettare dal personaggio Volo. Un'improbabile storia d'amore atta più a risollevare le sorti dell'inguaribile Peter Pan di turno che ad intenerire il proprio pubblico. Questa è la sostanza. Il condimento sono le solite comparsate amichevoli - Littizzetto, Shapi, Sandrelli, Toffolo, Bilello, Citran - l'usuale umorismo finto-cinico che strappa a malapena un paio di sorrisi, le tanto amate trasferte americane ed un pessimo finale copiato pari-pari dall'incipit di "Serendipity". Nel qualunquismo generale, la regia di Venier è non pervenuta mentre ad Isabella Ragonese tocca contenersi per tutta la durata del film onde evitare d'intaccare le incontenibili emanazioni di un ego costantemente in primo piano. Quello di un miracolato in Volo.
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